Roma potrà dirottare ancora i rifiuti ad Albano: ecco la decisione del Tar

Il danno ambientale, sollevato dai comuni di Albano e Ardea, secondo i giudici amministrativi non sarebbe provato

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Proteste inascoltate: Roma potrà continuare a confluire i suoi rifiuti nella discarica di Albano almeno fino a metà novembre. La decisione del Tar del Lazio.

Il danno ambientale, sollevato dai comuni di Albano e Ardea, secondo i giudici amministrativi non sarebbe provato

Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi presentati dai Comuni di Albano Laziale e di Ardea che puntavano a ottenere la sospensione degli effetti dell’ordinanza emessa nel luglio dello scorso anno dall’allora sindaca di Roma Virginia Raggi, e prorogata a luglio 2022 dal sindaco Roberto Gualtieri per l’utilizzo da parte di Roma Capitale dell’impianto dei Castelli Romani.

Secondo i giudici del Tar, infatti, “continua ad essere indimostrato che il conferimento in discarica disposto dagli atti impugnati sia causa di un eventuale aggravamento del danno ambientale, o di pregiudizio per la salute delle persone”, hanno motivato la decisione i giudici.

Il tribunale amministrativo del Lazio ha quindi precisato che non ci sarebbe un pericolo imminente: “Come già rilevato sia dalla Sezione, sia dal Consiglio di Stato, la comparazione degli interessi, alla luce di ciò e in ragione della grave e persistente crisi legata alla gestione dei rifiuti, determina l’insussistenza del periculum in mora”.

Il consigliere capitolino, Nando Bonessio e il co-portavoce romano di Europa verde Roma, Guglielmo Calcerano si sono detti perplessi di fronte alla decisione: “Vorremmo – hanno detto – che gli stessi magistrati ci spiegassero per quale motivo alle famiglie del villaggio ardeatino posto a valle della discarica il Comune ha fornito serbatoi di acqua potabile essendo, quella che esce dai rubinetti, non adatta al consumo umano”.

L’attuale sistema di gestione dei rifiuti non è più ulteriormente sostenibile – hanno continuato – Per questo ribadiamo la nostra netta contrarietà alla costruzione di un inceneritore (alias termovalorizzatore) e non riusciamo a comprendere invece il perché non si dia seguito al Piano Rifiuti del 2020 frutto della partecipazione e valutazione dei Comuni e delle realtà associative locali”.

Il Tmb di Guidonia

Intanto la nuova giunta Gualtieri, in attesa dell’annunciato inceneritore, ha intenzione di utilizzare anche il Tmb di Guidonia Montecelio, l’impianto costruito anni fa dal re dei rifiuti Manlio Cerroni e mai stato attivato.

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