Roma, Vadim lascia il reparto grandi ustioni: “Mi hanno salvato al Sant’Eugenio”

Vadim ora sogna di fare il cuoco e di tornare in Ucraina. Per ora resterà a Roma dalla zia

Primo giorno fuori dal Sant’Eugenio per Vadim, il 17enne arrivato quasi due mesi fa dall’Ucraina con ustioni sul cinquanta per cento del corpo per aver tentato di coprire la madre, poi morta, mentre fuggivano dalla guerra su un pullman andato in fiamme. Sorride ora Vadim, non ha superato i traumi, il dolore, ma è vivo.

Vadim ora sogna di fare il cuoco e di tornare in Ucraina. Per ora resterà a Roma dalla zia

Mi hanno trattato tutti come un figlio”. “Spero di rivedere chi mi è stato vicino, ma in altre circostanze”, dice Vadim. E’ il momento dei saluti al Sant’Eugenio, reparto grandi ustioni, dove questo ragazzo, alto, magro, è stato rimodellato con l’innesto di 4.500 centimetri quadrati di epidermide.

Quattromilacinquecento perché disponiamo di un macchinario per l’estensione altrimenti sarebbero stati 7.500”, precisa il chirurgo che se ne è occupato.

Di Vadim si dice che sia un miracolato. Ma il miracolo stavolta lo hanno fatto i medici.

Dopo l’incidente era finito al confine della Polonia bendato alla meglio, con le ustioni che si avviavano alla putrefazione. Dieci giorni dopo era su un elicottero della guardia di finanza diretto a Roma, al Sant’Eugenio. Roma, l’Italia, si è messa in moto per salvarlo.

L’assessore regionale alla Sanità Alessio d’Amato ha seguito il suo caso passo passo. Ogni intervento che lo riportava alla vita, alla guarigione.

Ad occuparsi della delicata fase l’équipe multidisciplinare operatoria dell’ospedale coordinata dal dottor Giuseppe Spaltro per la parte chirurgica, dal dottor Massimo Galletti per la parte anestesiologica e dal dottor Filippo Carlucci per la parte infermieristica.

Vadim – ricordano i medici – è arrivato da noi in condizioni molto gravi. Oltre a una ustione molto estesa e profonda sul cinquanta per cento del corpo aveva un pneumotorace massivo al polmone di destra e la trombosi della vena femorale. E’ stato toccante pure per noi”.

Ora Vadim pensa al futuro. Vorrebbe completare il liceo, diventare un cuoco, tornare in Ucraina. Per ora resterà a Roma a casa di una zia. L’assessore D’Amato gli ha promesso una gita al Colosseo.

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Vadim, 17enne ucraino ustionato in guerra: innestati 4.500 centimetri di pelle