Fiamme Gialle, il gen. Vincenzo Parrinello va in pensione: una carriera nello sport (VIDEO)

Il generale Vincenzo Parrinello ha salutato le Fiamme Gialle dopo quasi 40 anni di servizio

Presso il Centro Sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano, si è svolto il saluto alle Fiamme Gialle del 64enne generale Vincenzo Parrinello che va in pensione.

Il generale Vincenzo Parrinello ha salutato le Fiamme Gialle dopo quasi 40 anni di servizio

Dopo quasi 40 anni di servizio attivo, quasi interamente trascorsi nel comparto sportivo della Guardia di Finanza, il generale Vincenzo Parrinello ha voluto salutare, il personale del Centro Sportivo, del Gruppo Polisportivo, dei cinque Nuclei Atleti e della Sezione ANFI Fiamme Gialle, con cui ha condiviso questi lunghi anni di permanenza al Centro Sportivo.

Dopo i saluti del Comandante del Centro Sportivo, Flavio Aniello e del presidente onorario dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle, Gianni Gola, tutta la commozione dei presenti è emersa quando il tenente colonnello Gabriele Di Paolo ha letto e consegnato al Generale Parrinello una toccante pergamena che racchiude e rappresenta il saluto delle Fiamme Gialle al loro comandante.

L’intervista a Vincenzo Parrinello

“Io penso che la mia lettera e la pergamena dedicatami dalle Fiamme Gialle dicano tutto. Sono stati 40 anni molto intensi, straordinariamente soddisfacenti, debbo essere riconoscente alla mia amministrazione che mi ha permesso di vivere un’esperienza straordinaria – ha dichiarato Vincenzo Parrinello ai microfoni di canaledieci.it C’è sempre il dolceamaro di una esperienza che si chiude, ma i ragazzi e le ragazze mi hanno rivolto parole straordinarie, siamo uomini di sport e sappiamo sempre guardare avanti”.

“Ho vissuto tantissimi momenti estremamente interessanti, esaltanti, il momento più bello ad Atlanta 1996 – spiega Parrinello – Fino a quel momento le Fiamme Gialle avevano ottenuto soltanto un paio di vittorie sporadiche, invece ad Atlanta rompemmo l’incantesimo e le Fiamme Gialle vinsero otto medaglie, di cui quattro oro. Lì le Fiamme Gialle hanno iniziato ad assaporare l’idea di aver ingranato la strada giusta. La vittoria di Antonella Palmisano, di Fabrizio Donato, di Giulia Quintavalle sono medaglie che sono nate qui nel nostro campo di Castel Porziano, nella nostra mensa, nelle nostre stanze e hanno un gusto particolare”.

La lettera delle Fiamme Gialle

“Caro Vincenzo,

è difficile esprimere in poche righe tutto il vissuto di quasi 40 anni trascorsi nelle Fiamme Gialle, tra noi. Innumerevoli sono i momenti da ricordare, esaltanti ma anche difficilissimi, che ora si fondono come nei nostri cuori si mescolano sentimenti ed emozioni fortissime.

Vittorie, medaglie, record, successi, campioni straordinari, iniziative innovative, comunicazione ineguagliabile, intuizioni, grandi soddisfazioni da un lato; difficoltà, sconfitte, lotte interne ed esterne, mancanza di ascolto, lutti, delusioni, preoccupazioni, a volte mortificazioni dall’altro. In mezzo, Tu Vincenzo. Magari con le tue grida, con la vena che si gonfia, con il tuo non far parlare gli altri, insomma con il tuo carattere non propriamente bellissimo, ma comunque Tu. 

Insomma, i tuoi decenni al servizio delle Fiamme Gialle e dello sport italiano, con incarichi prestigiosi che MAI però hanno costituito per te il fine più importante, sono un perfetto spaccato di vita, una vita spesa senza risparmio alcuno per la tua passione ed il tuo lavoro, che hai avuto il privilegio di veder coincidere.

Lo hai fatto mostrandoti sempre per come sei, senza filtri e senza ipocrisia, spendendo ogni oncia delle tue energie, e dedicandoti, unico davvero unico in questo, fino all’ultima settimana, all’ultimo giorno, a puntellare in ogni modo possibile assetti e risorse delle Fiamme Gialle, per garantire alla nostra attività il miglior futuro possibile, il meglio anche dopo di Te”.

Il saluto di Vincenzo Parrinello

“È stato un percorso straordinario e ricchissimo di soddisfazioni, ed in questo momento sento il dovere di manifestare la mia profonda e sincera gratitudine per quanto, da varie parti, ricevuto” – ha affermato Vincenzo Parrinello che prosegue – Innanzitutto, il mio grazie va alla Guardia di Finanza, che mi ha dato la possibilità di maturare questa esperienza e di arricchire, negli anni, il mio bagaglio professionale, coniugando il mio lavoro con una delle mie più grandi passioni, lo sport. Di questo privilegio sono e sarò sempre consapevole e profondamente grato. 

In secondo luogo, il mio ringraziamento va agli atleti, non soltanto per le tantissime ed irripetibili emozioni che mi hanno regalato in tutto questo tempo, ma anche per quello che mi hanno insegnato. E’ da alcuni di loro, infatti, che ho imparato il valore della tenacia, del tener duro e del sapersi rialzare superando momenti davvero terribili; da altri, ho cercato di mutuare l’equilibrio, la correttezza, e la capacità di saper rivestire ruoli anche molto diversi rimanendo se stessi; infine, da alcuni, che hanno ad esempio devoluto cospicui premi o in un caso un anno intero di stipendio agli orfani dei militari della Guardia di Finanza, ho avuto incredibili esempi di generosità e sensibilità verso i meno fortunati. 

Se mi dovessero chiedere se c’è qualcosa di cui oggi mi sento particolarmente fiero, risponderei di essere orgoglioso di due cose: di aver partecipato, con le Fiamme Gialle, ad una profonda e radicale trasformazione del modello di Gruppo Sportivo Militare, implementando la naturale vocazione dell’alta qualificazione tecnica con l’organizzazione di eventi, l’attenzione ai giovani ed al territorio, la collaborazione con la Scuola, l’attenzione al sociale; e di aver sempre orientato la mia azione al rispetto delle regole, restando sempre fedele a quei valori, con cui sono cresciuto e che sono stati alla base della mia educazione, anche quando questo è costato qualche risultato, o la rinuncia a perseguire qualche pur prestigioso obiettivo personale.

Lascio le Fiamme Gialle, cui mi lega un sentimento che potete ben immaginare, in ottime mani. Sono certo che continueranno a recitare un ruolo di assoluto protagonismo nel panorama sportivo nazionale ed internazionale, non solo in termini di risultati e successi, ma anche in termini organizzativi. Perché solo una responsabile organizzazione può far crescere lo sport ed i suoi meravigliosi e straordinari valori”. 

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