Fregene, non c’è più la barriera sui daini: “Animali a rischio e sui campi coltivati”

All'annoso problema di proteggere i daini e garantire la sicurezza stradale si aggiunge quello di proteggere i raccolti dei campi coltivati

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Domenica mattina scorsa, 3 aprile, si è assistito alla “processione” di daini, che, tolte le barriere di protezione, andavano dritti sui campi coltivati a ridosso di via della Veneziana.

All’annoso problema di proteggere i daini e garantire la sicurezza stradale si aggiunge quello di proteggere i raccolti dei campi coltivati

Il tutto a pochi metri dall’ingresso di Fregene sud, completamente chiusi da grossi contenitori di carote.

Questo il blocco artigianale realizzato dal Comune, insieme alla Maccarese, alla Polizia locale e al Wwf Oasi per cercare di impedire la moria dei daini ed evitare che andassero su strada a sbattere contro qualche veicolo ma anche che andassero a danneggiare tutti i raccolti.

Il tutto in un momento delicato per le coltivazioni visto che verso la metà di maggio si inzierà ad avere la maggior parte dei raccolti.

Un problema serio quello della fauna selvatica anche perché i daini sono diventati tantissimi, così come le cornacchie, le nutrie ed i cinghiali e la loro convivenza con gli agricoltori e la sicurezza stradale in zona di Riserva è ormai un’emergenza.

Ci sono aziende agricole – spiega a un testimone anonimo – “Che inscenano proteste come questa, bloccando alla meglio l’accesso ai campi impedendo alla fauna di creare danni” Poi tuttavia questo varco creato con le casse è stato rimosso e la vista è tornata libera.

In contemporanea, spiega un testimone anonimo “La Maccarese spa, proprietaria delle aree, ha preso l’impegno di sistemare già da oggi le reti di recinzione dell’Oasi di Macchiagrande gestito dal Wwf. Un altro grosso problema – rammenta il testimone – sono i varchi aperti dai vandali, i daini entrano anche da lì. Che poi vanno in strada  o nei campi coltivati”.

In conclusione,  Fabio Zorzi, presidente della Commissione attività produttive- spiega: i daini sono tantissimi, al termine delle operazioni di censimento verranno individuate insieme al Wwf le giuste misure di protezione.

“Intanto -conclude – per evitare che i vandali taglino le reti ed entrino nelle aree dell’Oasi, stiamo pensando di installare delle fototrappole così da risolvere anche il problema dei daini che non potranno più entrare”.

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