Ostia, Stem e disparità tra uomini e donne: un evento illustra la legge che vuole ridurla

Studi Stem e carriere collegate: sono ancora poche le ragazze che li intraprendono. Nel Lazio una legge per ridurre la disparità

Il prossimo martedì 29 marzo alle 16,30 presso la Casa del Mare di Ostia, sede di Roma Natura, la prima firmataria della Legge Stem Michela Di Biase (PD), illustrerà il provvedimento regionale che punta a ridurre le disparità nel mondo del lavoro tra uomini e donne.

Un problema, che parte dalla possibilità di scegliere liberamente e consapevolmente l’accesso agli studi di tipo scientifico, (Ingegneria o Matematica ad esempio), e che ancora più spesso, riguarda la possibilità di intraprendere delle carriere collegate dopo l’Università, dove per le donne è complicato realizzare una crescita professionale significativa. I dettagli.

Studi Stem e carriere collegate: sono ancora poche le ragazze che li intraprendono. Nel Lazio una legge per ridurre la disparità

Nonostante sia cresciuto nel Lazio il numero di neo diplomate che si orientano verso studi scientifici dopo la maturità, le scelte di questo tipo di impegno e di carriera da parte delle ragazze sono ancora troppo poche.

Alla base di questa presunta scarsa empatia delle ragazze verso la scienza, non è necessariamente detto però, che ci sia un limite reale legato alla pigrizia mentale o all’incapacità. Spesso proprio rispetto a quest’ultima condizione, c’è più un fondo di insicurezza dovuta ad una resistenza sociale e scolastica, che tende da secoli a promuovere scarsamente questi studi per le giovani donne.

In questo l’Italia, conserva ancora, purtroppo, un triste primato, che è tale da indurre spesso chi ha voglia di percorrere una carriera scientifica, a guardarsi intorno e fuori dai confini nazionali per realizzare il suo sogno.

Per questo, al fine di contrastare dalle istituzioni questo modus operandi nel mondo universitario e nella ricerca, per troppo tempo ritenuto appannaggio più degli uomini, via a programmi di orientamento, Corsi di formazione e Borse di studio, ma anche a scienziate in classe, per dare alle bambine nuovi modelli di riferimento.

“La parità tra uomo e donna passa anche attraverso la riduzione di questo gap – ha spiegato la prima firmataria della legge Stem, la consigliera regionale Michela Di Biase -. Per questo la Regione Lazio vuole invertire la rotta con questa legge, una grande opportunità per le scuole e per le ragazze”.

All’incontro, punto di partenza anche per il X Municipio per iniziare ad affrontare con decisione la discriminazione scolastica e professionale delle donne, parteciperanno tra gli altri, il Presidente del Decimo Municipio Mario Falconi e il consigliere del Decimo Municipio Marco Belmonte. Coordinerà il confronto la giornalista Mara Azzarelli.

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Obiettivi della legge in breve

Con l’obiettivo di “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”, la Regione Lazio con la la Legge Regionale 24 febbraio 2022, n. 3, promuove l’equiparazione dei diritti e maggiori forme di tutela, e incentiva azioni a favore delle donne, per l’aumento della loro presenza nell’ambito lavorativo, e dell’abbattimento delle barriere ai percorsi di sviluppo delle carriere nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM).

Per il raggiungimento degli obiettivi in coerenza con i piani e i programmi regionali, statali ed europei, verranno promosse e finanziate:

  • iniziative, rivolte alle alunne della scuola primaria e secondaria di primo grado, per stimolare l’apprendimento delle materie STEM, anche attraverso l’introduzione di metodi innovativi di comprensione del metodo scientifico e di somministrazione dei percorsi di approfondimento, per favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza tra le giovani della propria attitudine verso le conoscenze scientifiche.
  • programmi di orientamento allo studio, rivolti in particolare alle studentesse della scuola secondaria di secondo grado, che ne promuovano le carriere scientifiche, per la diffusione della consapevolezza delle opportunità, anche professionali, che le discipline STEM possono offrire alle donne, per contrastare la loro sotto-rappresentazione in settori strategici, favorendo allo stesso tempo l’uguaglianza di genere e le pari opportunità;
  • corsi di formazione rivolti al personale docente, in particolare delle scuole primarie e secondarie di primo grado, volti a trasmettere le adeguate competenze sulle tematiche degli stereotipi di genere, sulle modalità innovative di insegnamento delle materie scientifiche e matematiche e sull’istruzione digitale;
  • borse di studio, destinate alle studentesse, per incentivare e sostenere la scelta di percorsi nei settori scientifici a bassa partecipazione femminile
  • corsi di formazione professionalizzante e specializzata nonchè di tirocini formativi, rivolti prioritariamente alle donne che devono entrare o rientrare nel mercato del lavoro, diretti a fornire le adeguate competenze in campo scientifico, nell’uso di tecnologie digitali e di programmi, nella gestione di software per data analysis;
  • percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) e di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) dedicati in prevalenza alle studentesse, nel campo della programmazione e dello sviluppo di prodotti digitali;
  • progetti e corsi per la formazione professionale, rivolti alle donne e dedicati alle micro, piccole e medie imprese (PMI), alle lavoratrici autonome e artigiane, per l’acquisizione di competenze digitali, al fine di facilitare l’accesso al mercato digitale;
  • iniziative per incentivare la valorizzazione delle competenze delle donne, in particolare presso le università, i centri di ricerca pubblici e privati e le imprese che lavorano nella ricerca, anche attraverso la predisposizione e l’adozione di gender equality plans, al fine di rendere tali organizzazioni più inclusive e in grado di valorizzare tutti i talenti superando stereotipi e discriminazioni di genere;
  • istituzione di borse di studio, di dottorati anche industriali, in particolare quelli legati alle esigenze del territorio, per valorizzare le competenze sviluppate in ambito lavorativo e permettere la prosecuzione delle attività di studio e di ricerca, facilitando il passaggio dall’università al mercato del lavoro e migliorando le opportunità di inserimento lavorativo di giovani donne altamente qualificate;
  • la promozione dell’utilizzo del contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca a favore delle donne, nei campi inerenti le materie STEM;
  • la promozione di iniziative per incentivare l’occupazione e la progressione di carriera delle donne nei settori STEM e in quelli delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), anche mediante il riconoscimento di benefici premiali a favore delle imprese che operano in tali settori;
  • la promozione di progetti per la creazione di gender innovation hub, di ecosistemi territoriali, spazi fisici dove possano incontrarsi imprese, ricerca e formazione per sostenere lo sviluppo di un’innovazione tecnologica e digitale attenta alle implicazioni di genere;
  • l’organizzazione di corsi e programmi per l’alfabetizzazione digitale, rivolti in particolare alle fasce più vulnerabili nelle quali tali competenze sono normalmente più carenti, al fine di fornire le necessarie competenze digitali di base;
  • la promozione di iniziative di carattere culturale, sociale e sportivo sui temi dell’uguaglianza di genere, delle pari opportunità e del rispetto delle differenze, del contrasto verso ogni forma di pregiudizio e stereotipo di genere con particolare riferimento alle materie STEM, dell’importanza di una formazione STEM per le ragazze rispetto alle professioni di domani;
  • giornate informative e campagne di sensibilizzazione, anche attraverso convegni, seminari di studio e l’utilizzo dei social, per appassionare alle materie STEM le giovani generazioni, in particolare bambine e adolescenti, per stimolare l’apprendimento delle materie STEM e favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza tra le giovani studentesse della propria attitudine verso le conoscenze scientifiche, per la promozione della scelta di percorsi scientifici e delle carriere STEM delle donne;
  • programmi di sviluppo delle carriere delle donne che lavorano nel campo della formazione, della ricerca e dell’innovazione in discipline STEM, favorendone il coinvolgimento nei processi decisionali attraverso azioni specifiche e attuali per i diversi livelli di carriera.

All’articolo tre vengono definiti i beneficiari della legge, ovvero enti pubblici territoriali, scuole pubbliche e parificate, le Università e gli Enti di ricerca. La legge dispone inoltre che per la realizzazione dei programmi e degli interventi la Regione possa prevedere accordi e protocolli di intesa con Enti di ricerca, un piano triennale di programmazione e indirizzo e un programma annuale degli interventi.

Il piano triennale egli interventi e chi potrà beneficiare dei finanziamenti

A beneficiare dei finanziamenti saranno gli enti locali o altri enti pubblici territoriali, i municipi, le scuole pubbliche o parificate di ogni ordine e grado, le università pubbliche e gli enti di ricerca, le università private che abbiano la sede legale e/o operativa nella Regione, gli enti di formazione professionale accreditati e gli enti del Terzo settore.

Per il perseguimento delle finalità previste dalla legge, la Giunta regionale, adotterà con cadenza triennale, un piano triennale degli interventi, l’approvazione di un programma annuale e lo stanziamento di 800 mila euro nel biennio 2022-2023 per finanziare due fondi:

  • il primo per promuovere l’apprendimento, la formazione e l’occupazione nel campo delle discipline Stem (250 mila euro per l’anno 2022 e 350 mila per il 2023);
  • il secondo per promuovere attività culturali, sociali, sportive ed a carattere informativo nel campo delle discipline Stem (100 mila euro per ciascuna annualità 2022 e 2023).

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