Roma, bullizzano e umiliano un coetaneo spingendolo al suicidio: sei minori nei guai

Divieto di avvicinamento per sei minori. Il ragazzino veniva umiliato anche sui social

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Roma: hanno bullizzato, rapinato e minacciato un loro coetaneo, perseguitandolo fuori dalla scuola, al punto da spingerlo sull’orlo del suicidio. Per la giovane vittima e la sua famiglia l’incubo è finito. Alla baby gang, composta da sei minori è stato notificato il divieto di avvicinamento alla vittima.

Rapinano e perseguitano un coetaneo fino a spingerlo sull’orlo del suicidio: i carabinieri hanno fermato sei minori. Agivano in gruppo

Si facevano forti perché erano in gruppo. Agivano in branco e, oltre a spacciare droga, avrebbero bullizzato un coetaneo, perseguitandolo fuori dalla scuola e picchiandolo con calci e pugni.

In un episodio la baby gang ha minacciato di morte il ragazzino e tentato di sottrargli il telefono cellulare e alcuni capi di abbigliamento griffati.

I raid, nel corso dei quali il coetaneo veniva umiliato, costringendolo a inginocchiarsi davanti a loro, venivano filmati e diffusi sui social.

Per fortuna per il giovane e la sua famiglia l’incubo è finito. I Carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale hanno dato esecuzione a una ordinanza applicativa di prescrizioni, emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di sei minori, gravemente indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti, atti persecutori, lesioni aggravate e rapina aggravata ai danni di un loro coetaneo e della madre.

Il Giudice ha prescritto ai sei minori colpiti dall’ordinanza di mantenersi ad una distanza di 50 metri dalla vittima, di interrompere qualsiasi contatto con lui, personale, telefonico o per il tramite di qualsiasi canale di comunicazione, anche telematica ed astenersi dal commentare il comportamento e le denunce della vittima, nonché mantenere contatti con il Sevizio Sociale, seguendone le indicazioni.

I fatti

L’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Roma Monte Mario nel periodo compreso tra dicembre 2021 e febbraio 2022, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, scaturisce dalle confidenze fatte dal minore alla madre, dopo un malore per l’assunzione di sostanza stupefacente che gli era stata ceduta dagli odierni indagati.

Nel corso dell’indagine è stato possibile delineare i ruoli e i compiti degli indagati, raccogliendo gravi elementi indiziari in ordine ad episodi di atti persecutori perpetrati nei confronti della parte offesa che veniva avvicinata ripetutamente all’uscita da scuola, colpita con calci e pugni e umiliata in strada, indicendo in un caso anche ideazioni suicidarie.

 

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