Roma, rubano i trofei di una vita al golden boy Gianni Rivera: condannati

Coppia di albanesi sorpresa con i trofei sportivi di Gianni Rivera nell’auto è stata condannata a due anni e due mesi di pena. Avevano incendiato anche la cantina dell’ex campione

Gianni Rivera con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un incontro dell'estate 2020

Prima hanno sventrato con la fiamma ossidrica la cantina blindata portando via coppe e trofei sportivi. Poi hanno dato fuoco a ciò che restava, mettendo a rischio l’incolumità dei residenti di quella palazzina a due passi da via dei Coronari, a Roma. L’obiettivo, riuscito, era di rubare i ricordi più preziosi conquistati da Gianni Rivera nella sua lunga vita da golden boy del calcio italiano.

Coppia di albanesi sorpresa con i trofei sportivi di Gianni Rivera nell’auto è stata condannata a due anni e due mesi di pena. Avevano incendiato anche la cantina dell’ex campione

Sono stati condannati a due anni e due mesi di reclusione i due albanesi Renaldo Stojani, 30 anni, e Ardit Hoxa, 34, intercettati da una volante della Polizia di Stato la notte del 22 gennaio scorso su lungotevere Marzio. Intorno alle tre di notte, gli agenti avevano fatto un controllo casuale alla coppia, ferma davanti a una Fiat Panda parcheggiata a pochi metri da piazza Fiammetta. I poliziotti si erano insospettiti della maglietta rossonera numero 11 autografata da Zlatan Ibrahimovic che uno dei due teneva sotto braccio.

Scattata la perquisizione dell’auto, gli agenti recuperavano un trofeo Golden Crown e due targhe sportive, una del Milan Club Gianni Rivera e l’altra della Lega Nazionale dilettanti. Mentre erano in corso i controlli, alla volante era arrivato l’allarme per una cantina che stava andando a fuoco a due passi dalla Panda e dalla coppia di albanesi.

Un testimone, pochi minuti prima, aveva riferito di aver notato per strada due uomini e un terzo che li raggiungeva con un grande borsone scuro. Soltanto dopo che i tre si erano allontanati, il testimone si era accorto del fumo e che le fiamme stavano avvolgendo il locale dal quale aveva visto uscire la terza persona con il borsone, non identificata.

Ieri la condanna per la coppia di albanesi che, in attesa di giudizio, avevano come unica restrizione l’obbligo di firma.

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Gianni Rivera, 78 anni, ex capitano del Milan e campione della Nazionale

Le dichiarazioni di Gianni Rivera

Gianni Rivera, 78 anni, campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970 con la nazionale italiana, Pallone d’oro nel 1969, sottosegretario alla Difesa in tre governi e quattro volte deputato, ha affidato ai social la ricostruzione dei fatti pubblicata su diversi giornali. Eccola:

1) Non sono nè sarò un collezionista di tesori che terrei a casa, come hanno tentato di far sapere i soggetti che hanno scritto gli articoli in questione. Si legge in questi articoli che io possiederei a casa cimeli, oggetti preziosi, maglie di calcio rare e somme di danaro: tutto ciò è falso.

2) Le sostanze che possiedo e i cimeli(Pallone D’Oro) e le maglie che appartengono al mio passato, sono custodite presso apposite cassette di sicurezza. Credo che questo sia normale, credo che ognuno farebbe così.il furto è avvenuto in una cantina. Purtroppo, a leggere gli articoli in questione emergerebbe che sono un ricco e sprovveduto possidente – mi meravigliano moltissimo la superficialità e la faciloneria con cui i giornalisti hanno pericolosissimamente gestito la delicata questione, alla fine dando luogo a notizie false.

3) Mi piacerebbe che l’impegno e lo sforzo impiegati da chi ha così tanto usato la fantasia per rappresentare quello che è successo, fossero utilizzati per parlare alle persone dei veri e continui sacrifici che debbo fare per difendere, al di là di pochi oggetti, la mia immagine ed il suo valore. Esse sono, infatti, continuamente sfruttati, da anni, da chi non potrebbe e nulla riconosce per quello che fa. Ecco, io un furto vero e proprio lo subisco eccome, ma riguarda quello che ho appena riferito, non certo le inesatte e tendenziose notizie che sono state riportate al pubblico.

4) Ritengo doveroso questo chiarimento non tanto e non solo per me e per chi mi conosce, ma soprattutto per il grosso numero di lettori a cui siffatte falsità giungono, generando pensieri ingiustamente negativi”.

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