Indennizzi per danni da vaccino: previsto un fondo da 150 milioni di euro

Indennizzi per danni da Covid, la legge esisteva. Costa: "Vale per tutti i cittadini che si sottopongono a vaccino"

Roma: la possibilità di un risarcimento, tramite un fondo di 50 milioni per il 2022 e di altri 100 milioni per il 2023. E’ quanto ha previsto il Governo per le persone che dovessero subire danni da somministrazione vaccinale contro il Covid. Ecco cosa prevede la bozza di decreto e chi potrà richiedere l’indennizzo.

Indennizzi per danni da Covid, la legge esisteva. Costa: “Vale per tutti i cittadini che si sottopongono a vaccino”

Arriva, nell’ambito del decreto Sostegni-ter del Governo, la possibilità di un risarcimento per coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti-Covid.

Il risarcimento per eventuali effetti gravi subiti a seguito della somministrazione di un vaccino obbligatorio per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, erano già previste nella legge 210/92. Ma con questa norma sul risarcimento per eventuali effetti subiti a seguito della somministrazione del vaccino anti Covid, si estende il senso della precedente legge, a tutela di chiunque avesse riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica.

I dubbi sollevati dal Codacons sul limiti legati al consenso informato

Se da una parte, la notizia di un possibile indennizzo su effetti gravissimi da vaccinazione, ci dà la percezione del “giusto e ben fatto”, a livello di azione preventiva del Governo, di quanto non si vorrebbe mai immaginare per nessuno, dall’altro lato c’è il dubbio ingenerato da Codacons, su quanto potrebbe essere complesso per chiunque cada in disgrazia, accedere a questi rimborsi, avendo sottoscritto come da pressi pre vaccinale il consenso informato.

La smentita

La sottoscrizione del consenso informato non esclude la possibilità in caso di effetti avversi, di chiedere l’indennizzo – secondo quanto riporta il quotidiano finanziario Qui Finanza – ma equivale ad aderire in modo consapevole al trattamento sanitario attestando che si è ricevuta informazione adeguata per valutare pro e contro e decidere liberamente.

La conferma del fondo da 150 milioni

A poche ore dalla notizia di un fondo di 50 milioni di euro previsti per i rimborsi nel 2022 e di altri 100 milioni per il 2023, è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a confermare che nonostante la legge già esistesse, il Governo ha ritenuto necessario  specificare con una norma ad hoc la fattispecie:

“La norma di fatto esisteva già perché ci fu una sentenza della Corte Costituzionale che equiparava la vaccinazione raccomandata, come quella che abbiamo effettuato nel nostro Paese, alla vaccinazione obbligatoria. Quindi esisteva già una legge e un capitolo di bilancio”.

I giudici costituzionali avevano ben spiegato nella sentenza la ragione che fonda il diritto all’indennizzo del singolo, che “non risiede nel fatto che questi si sia sottoposto a un trattamento obbligatorio, ma piuttosto, sul necessario adempimento, che si impone alla collettività, di un dovere di solidarietà”.

Laddove quindi vi siano delle conseguenze negative per l’integrità psico-fisica, derivate da un trattamento sanitario (obbligatorio o raccomandato che sia), effettuato nell’interesse della collettività stessa, oltre che in quello individuale, chiunque, vi si stato sottoposto e al quale venisse certificato un evento avverso grave, può essere risarcito dallo Stato.

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