Pomezia, scoperto giro di usura ed estorsioni: arrestato pregiudicato di 65 anni

L'indagine è scaturita dalla denuncia di un imprenditore, vittima sin dal 2007 di usura da parte dell'indagato

usura pomezia

Un 65enne di Pomezia, Pasquale Lombardi, gravemente indiziato di usura ed estorsione col metodo mafioso, è stato arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Roma. L’indagine è scaturita dalla denuncia di un imprenditore, vittima sin dal 2007 di usura da parte dell’arrestato.

Gravemente indiziato di usura ed estorsione col metodo mafioso, 65enne di Pomezia arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma

I Carabinieri dell’Eur, su delega della Procura della Repubblica di Roma-DDA, hanno arrestato un uomo di 65 anni, residente a Pomezia, con precedenti, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma perché gravemente indiziato per i reati di usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.

Si tratta di Pasquale Lombardi, coinvolto nel 2019 nell’inchiesta sul clan dei Fragalà. (Leggi qui)

Usura e estorsione a Pomezia, la denuncia di un imprenditore

Il grave quadro indiziario scaturisce da un’indagine scattata a giugno del 2020 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – DDA . Il tutto nasce a seguito della denuncia di un imprenditore romano che secondo quanto denunciato, a causa di difficoltà economiche, nel 2017 si era rivolto all’indagato.

La vittima aveva chiesto e ottenuto un prestito, ammontante complessivamente a 200 mila euro, erogato in più tranche nel tempo. A quel prestito era stato applicato un tasso di interesse del 10%.

Le somme venivano, man mano, restituite dalla vittima tramite false fatturazioni che, nel tempo, lo hanno portato ad esporsi con il fisco per una cifra vicina a 1.500.000 di euro.

Le indagini hanno fatto emergere il clima di assoggettamento e di omertà che, si ipotizza, l’indagato sarebbe riuscito a imporre sulla vittima grazie all’ostentata vicinanza ad elementi di spicco della criminalità e ad associazioni mafiose, circostanze, peraltro, confermate anche dai precedenti specifici del 65enne, che era già sottoposto all’obbligo di firma in relazione a un altro procedimento penale a suo carico.

Durante le fasi dell’esecuzione del provvedimento, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione nell’appartamento dell’indagato, nel corso della quale sono stati sequestrati due preziosi orologi dell’importo complessivo di 15 mila euro di cui il 65enne non ha saputo fornire il documento di acquisto, telefoni cellulari e appunti contabili utili alle indagini.

In attesa del processo, Lombardi è stato trasferito nel carcere di Cassino.

Ricordiamo ai lettori che la posizione dei soggetti è quella di indagati e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

 

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