Rientro a scuola tra autodichiarazioni e paura di contagio

Il momento del rientro alle attività didattiche in presenza viene vissuto tra ansie e preoccupazioni da parte di genitori, studenti e corpo docente

zona arancione

Come preannunciato dall’ordinanza dei giorni scorsi (Leggi Qui), domani, 10 gennaio, la popolazione studentesca tornerà tra i banchi per la ripresa delle lezioni in presenza, ma c’è tuttora grande paura per il pericolo dei contagi che farebbe scattare la didattica a distanza, come stabilito precisamente dal decreto legge dello scorso 5 gennaio (Leggi Qui).

Il momento del rientro alle attività didattiche in presenza viene vissuto tra ansie e preoccupazioni da parte di genitori, studenti e corpo docente

In queste ore presidi, studenti e genitori si preparano, tra timori e critiche, e c’è chi ha fatto incetta di mascherine, chi si è messo in fila per un tampone, chi compila autodichiarazioni e chi riversa le sue ansie nelle chat di classe.

Purtroppo la gioia di una normalità strappata al Covid con le unghie e con i denti spesso viene offuscata dalle tante preoccupazioni per la tenuta del sistema sanitario, tra l’incedere della dilagante variante Omicron che spinge i contagi sempre più in alto e le nuove regole per la gestione dei casi che differenziano tra vaccinati e non.

I presidi, da par loro, stanno lavorando da giorni per preparare il rientro: “Ci proviamo con tutte le nostre forze, ma navighiamo a vista – dichiara il presidente dell’Anp di Roma Mario Rusconi -. Alcune scuole stanno richiedendo dei moduli per avere informazioni sulle situazioni correlate al Covid degli studenti: se si è fatto un test prima del rientro, se si è vaccinati…Per il resto, aspettiamo le ffp2, sperando che arrivino il prima possibile, e ci prepariamo a grandi difficoltà per sostituire il personale che sarà assente perché contagiato, fragile oppure no vax conclude Rusconi, che è anche dirigente del Pio IX, scuola superiore all’Aventino.

“Ad oggi, ho ricevuto già 12 comunicazioni di docenti assenti e 5 Ata. Sarà molto difficile, anche, reperire personale in sostituzione perchè, a sua volta, positivo o perchè non vuole esporsi a rischi”, ricorda inoltre la preside dell’istituto comprensivo (materne-elementari-medie) “Valente” della Capitale Rosamaria Lauricella Ninotta.

La rete nazionale degli studenti medi si augura “che questo non sia il preludio per un nuovo periodo di scuola a distanza, perché questo si andrebbe a sommare ad una precarietà nel vivere la scuola negli ultimi anni che danneggerebbe diritto allo studio e salute mentale”.

Che il momento sia molto duro lo si nota anche dalle parole di Antonio Affinita, direttore generale del Moige (movimento genitori) che alla vigilia della riapertura delle scuole si dice preoccupato: Si continuano a scaricare, finanziariamente e organizzativamente sulle famiglie tutte le inefficienze e la disorganizzazione della gestione sanitaria. In questi due anni nulla di concreto è stato fatto nelle scuole” e inoltre, precisa “a tutto ciò si aggiunge un provvedimento gravissimo, espresso in una circolare ministeriale, che chiede ai minori di autodichiarare il proprio stato sanitario e vaccinale al preside, contrastando con i più elementari diritti di privacy sanitaria”.

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