Ambiente, a Ostia il M5S ci ripensa: sì ai chioschi ma non per le spiagge libere

Nel programma del candidato presidente del X Municipio Alessandro Ieva, assessore uscente all’Ambiente, chioschi privati per la gestione del verde

Spiaggia libera e chiosco Amanusa in lungomare Amerigo Vespucci

No ai chioschi sulle spiagge libere da affidare a privati in cambio dell’assistenza bagnanti e della pulizia dell’arenile e, invece, ben vengano nelle aree verdi per la manutenzione di parchi e giardini. E’ un altro segnale della “mutazione” del M5S rispetto alla gestione degli spazi pubblici.

Nel programma del candidato presidente del X Municipio Alessandro Ieva, assessore uscente all’Ambiente, chioschi privati per la gestione del verde

Passano gli anni e cambiano i punti di vista della politica. Come si ricorderà, con l’avvento del M5S alla guida del Campidoglio prima e del X Municipio dopo, l’attenzione riguardo alla gestione della spiaggia si è concentrata sull’abbattimento dei chioschi ereditati dalle amministrazioni precedenti. Ritenuti “abusivi”, benchè realizzati con il permesso dell’amministrazione, sono venuti giù storici punti di ristoro e servizio come l’Amanusa, la Spiaggetta, la Cajenne, l’Happy Surf e altri ancora.

L’accusa dell’amministrazione era di abusivismo. Salvo poi scoprire che non solo non erano abusivi ma che il sistema di gestione delle spiagge libere collegato ai chioschi ha procurato un “indubbio vantaggio” per le casse pubbliche, come da sentenza della Corte dei Conti (leggi qui).

Ora il candidato del M5S al X Municipio, Alessandro Ieva, protagonista con Giuliana Di Pillo della furia demolitrice, ha rivalutato la soluzione privatistica nella gestione degli spazi pubblici. Ma non riguardo alle spiagge libere, per le quali l’amministrazione spende circa 2 milioni di euro ogni estate, bensì per giardini e parchi.

La rivelazione circa le intenzioni nella gestione del verde pubblico è arrivata dal confronto che il Comitato di quartiere Lido Centro ha voluto con ogni singolo candidato presidente. Così, alla domanda circa l’ipotesi di affidamento e gestione di aree verdi e parchi pubblici a realtà imprenditoriali o associazioni operanti sul territorio, Ieva ha risposto affermativamente anticipando le sue intenzioni. “Si, sono previsti nel nostro programma – ha risposto Ieva – Il partenariato pubblico privato sarà uno strumento utile per valorizzare le aree verdi dando ulteriori opportunità di lavoro. È nostra intenzione avviare un’indagine di mercato sui siti di interesse e posizionare chioschi standard acquistati direttamente dal Municipio in cambio della gestione e della cura del verde pubblico di pertinenza.

Non si capisce perchè ciò che ha funzionato per le spiagge libere, come certirficato dai giudici contabili, ma poi demolito, debba andare bene per il verde, progetto ancora tutto da verificare. Tanto più che un progetto simile proposto sotto la presidenza Vizzani (i famosi Punti verde ristoro) si è rivelato fallimentare, con due soli parchi assegnati sui quindici messi a bando (piazza Gasparri e via Galli della Mantica).

Intanto, sempre in tema di chioschi, vale la pena ricordare anche l’opposizione serrata alle “grattachecche” che il X Municipio ha tentato di far chiudere senza chiari motivi. Non c’è riuscito con quella di largo dei Canotti (ma solo per merito delle sentenze di Tar e del Consiglio di Stato invocate dal proprietario) mentre invece il progetto è andato a segno con quello di piazza Scipione l’Africano. Un piano non dichiarato in atti programmatici ma coincidente, guarda caso, prima con il tentativo di posizionare chioschi in dono dell’Algida poi con i famosi camion-bar a forma di frutto, bando pubblico mai conclusosi con l’assegnazione formale.

Ostia, gestione convenzionata delle spiagge libere: per la Corte dei Conti produsse un “indubbio vantaggio”