E’ morto Lamberto Agostinelli, pioniere della pallavolo

Lamberto Agostinelli, grande sportivo artefice dei successi della pallavolo di Falconara, si è spento a Ostia all'età di 79 anni

Lamberto Agostinelli

Viveva a Ostia e ha rappresentato la massima espressione della pallavolo, specie nella cittadina marchigiana di Falconara. Ed è a Ostia che si è spento Lamberto Agostinelli, commemorato oggi dalle autorità sportive falconaresi.

Lamberto Agostinelli, grande sportivo artefice dei successi della pallavolo di Falconara, si è spento a Ostia all’età di 79 anni

Se n’è andato ieri all’età di 79 anni Lamberto Agostinelli, uno dei pionieri della pallavolo falconarese. Aveva lavorato all’Alitalia come tecnico nella manutenzione degli aerei negli hangar dell’aeroporto di Fiumicino. E’ morto ad Ostia dove viveva da decenni con la famiglia ma, come ricorda Il Messaggero, per sua volontà sarà sepolto nel cimitero di Falconara.

Nella città marchigiana lo ricordano in molti con grande stima ed affetto immutato, nonostante il tanto tempo passato dalle sue gesta sportive. Tarcisio Pacetti, altro iniziatore del volley falconarese, nella testimonianza resa a Il Messaggero lo descrive come una persona molto umile e modesta, sempre al servizio degli altri. «Lamberto Agostinelli contribuì fin dal 1959 a creare il meraviglioso gruppo di amanti dello sport, della pallavolo in particolare, che prima prese il nome di Virtus poi di Baby Brummel e in seguito della Kutiba Isea Falconara che giunse a giocare le semifinali play off per lo scudetto e a vincere la Coppa Europa nel 1986. Agostinelli fu uno dei primi di quegli splendidi giovani che seminarono pallavolo nella nostra realtà cittadina».

Anche Guido Re, insegnante e grande allenatore del volley falconarese, ricorda con affetto l’amico di infanzia. «Era molto legato a Falconara e quando poteva tornava a trovarci. Fin dall’inverno del 1960 abbiamo iniziato insieme a giocare il primo campionato di pallavolo e quando poi smise si dedicò ad allenare i ragazzi. Era davvero una persona stupenda che ci mancherà tanto».

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