L’Ama ha svuotato dei sacchetti dei rifiuti piazzale dei Ravennati. E ha riportato alla civiltà il Pontile oltraggiato da cumuli di residui da pranzo al sacco. Nessuno, però, ha oltrepassato la balaustra per ripulire i varchi d’accesso alla battigia.
L’Ama ha svuotato la piazza dei rifiuti abbandonati nella giornata di domenica 25 aprile ma nessuno provvede a pulire varchi e spiaggia
Gli operatori dell’Ama hanno raccolto tutti i sacchetti abbandonati dalle orde di incivili che hanno abbandonato i sacchetti della spazzatura dove capitava. Emblematica l’immagine di un cestone sommerso dai sacchetti ma non era l’unico, sul lungomare, ad aver subito lo stesso trattamento. Cassonetti e cestoni gettacarte da piazza Anco Marzio a via Giuliano da Sangallo erano zeppi dei resti dei pasti da asporto venduti dai punti-ristoro della zona.
L’inciviltà l’ha fatta da padrone ma, certo, anche la scarsa programmazione di lavoro straordinario degli operatori ecologici è la concausa dell’indecorosa formazione di discariche da fast food sul Pontile e dintorni.
Provveduto allo svuotamento dei gettacarte e dei cassonetti, nessuno ha pensato invece di scendere lungo i varchi d’accesso per rimuovere cartacce, bottiglie, stoviglie di plastica e rimasugli di gozzoviglie. A goderne sono stati piccioni e cornacchie che razzolano a ridosso del Pontile.
Quadretto ancora più deplorevole all’ingresso della spiaggia libera dell’ex Ufficio tecnico, a due passi dal Pontile, davanti all’ex colonia. La montagna di rifiuti messi in un angolo dai volontari di Clean Up il 19 aprile, dopo la ramazzata dell’arenile, cresce di giorno in giorno ma nessuno di preoccupa di rimuoverla. E c’è chi è pronto a giurare di aver visto sgaiattolare tra quella massa maleodorante anche qualche grosso topo.
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Ostia, pranzo al sacco: sommerso dai rifiuti il solo cestino al Pontile
