La vita al Bioparco di Roma al tempo del Covid

Il Prof. Francesco Petretti, Presidente della Fondazione Bioparco di Roma racconta il particolare momento che stanno vivendo gli animali del Parco. Le attività di ricerca, le manutenzioni e la programmazione non si sono comunque fermate.

Foto di Massimiliano Di Giovanni - archivio Bioparco.

Inaugurato nel 1911 all’interno dello storico parco di Villa Borghese, il Bioparco è uno dei giardini zoologici più antichi d’Europa. Diciassette ettari di estensione, 1000 animali appartenenti ad oltre 150 specie tra mammiferi, rettili, uccelli e anfibi in un contesto botanico tra i più suggestivi di Roma.

In linea con la Strategia Mondiale degli Zoo per la Conservazione, il Bioparco è attivo e fortemente impegnato nella conservazione delle specie minacciate di estinzione

Il Bioparco custodisce esemplari nati in cattività o affidati alla struttura dalle Forze dell’Ordine perché sequestrati a chi li deteneva illegalmente. È importante ricordare che il prelievo in natura degli animali non è più praticato da tempo.

L’obiettivo fondamentale del Bioparco è l’educazione ambientale attraverso mostre, convegni, eventi mediatici e l’ideazione di percorsi educativi rivolti al mondo della Scuola. Tutte le attività sono improntate a divulgare l’importanza di concetti quali la conservazione delle specie e il rispetto della natura.

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Francesco Petretti, Presidente della Fondazione Bioparco. Foto di Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco.

Dal 2018 il Prof. Francesco Petretti è il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma. Già membro del Comitato scientifico del WWF, ha coordinato i programmi per la Biodiversità della stessa associazione, occupandosi di tutela delle risorse naturali e di specie minacciate.

Docente di Biologia della Conservazione all’Università di Perugia, Petretti è un appassionato scrittore, regista e divulgatore, da sempre alfiere della cultura naturalistica e ambientale. Tra le tante collaborazioni si ricordano quelle con il programma GEO&GEO nel ruolo di esperto naturalista e con i format “Quark“, “Passaggio a Nord Ovest” ed “Explora” come consulente scientifico.

In questo periodo, segnato dalla pandemia, il Bioparco ha alternato chiusure a giorni di affluenza limitata nel rispetto delle normative governative a tutela della salute pubblica. Gli animali come hanno vissuto questo cambiamento della loro routine?

Di sicuro questa condizione è inedita per i nostri animali. Essendo abitudinari, in questo periodo hanno visto il loro ambiente impoverirsi di suoni, rumori e odori. In pratica, di tutto ciò che portava il pubblico. Alcune specie hanno reagito in modo abbastanza normale perché costituiscono dei gruppi sociali importanti. Ad esempio, i lemuri e alcune scimmie che vivono in famiglie numerose, hanno trovato un perfetto equilibrio nella loro socialità. Altre specie, al contrario, più legate alla presenza e al passaggio delle persone, hanno percepito un disorientamento. Parlo delle giraffe, dei cammelli, dei rinoceronti, tutti animali per i quali i visitatori rappresentano una curiosità, una novità, insomma qualcosa che li intrattiene. Per questi animali c’è stato un vuoto che i nostri guardiani hanno colmato con impegno e dedizione, portando avanti un intenso programma di cure e di arricchimenti ambientali, cioè tutte quelle tecniche che permettono agli animali di cercare il cibo in modo laborioso e quasi divertente. Sembra quasi una caccia al tesoro e questo permette agli animali di intrattenersi, sfoderando e sviluppando tutti quei comportamenti che sono tipici di ciascuna specie,” spiega Francesco Petretti.

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Foto di Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco.

Durante le chiusure il Bioparco non si è fermato

Ci siamo dedicati alla manutenzione di alcune strutture del Parco che richiedevano interventi: le vasche delle foche, l’area della città delle scimmie e alcuni spazi del rettilario.

Stiamo procedendo con una ricerca riguardo il comportamento dei Cebi Cappuccini, in collaborazione con il Centro di Primatologia dell’Istc-CNR. Inoltre abbiamo in corso importanti progetti insieme all’Università di Roma Tre, per la salvaguardia dall’estinzione di particolari specie di rettili e anfibi, nello specifico l’Ulolone appenninico e il rospo dal ventre giallo,continua Petretti.

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Foto di Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco.

Il Bioparco è aperto al pubblico

Il Bioparco è aperto al pubblico. In osservanza dei decreti in vigore, risultano non visitabili gli spazi chiusi quali il Rettilario e il Museo del Crimine Ambientale.

Il Bioparco è uno spazio verde e come tale è fruibile attraverso i percorsi e nel rispetto delle norme vigenti. Dunque bisogna indossare la mascherina. Ci sono i sanificatori e la nostra struttura di ristoro funziona solo per l’asporto. All’ingresso misuriamo la temperatura e abbiamo un flusso contingentato. Consiglio pertanto di prenotare la visita online.

Tutte queste attenzioni permettono al nostro pubblico di vivere il Parco in sicurezza e godere di un ambiente che è pieno di fioriture smaglianti, una vera e propria tempesta di colori. Vale davvero la pena venire a trovarci!“, afferma il Presidente del Bioparco.

Parlare di programmi futuri in questo momento storico è forse avventato ma il Prof. Francesco Petretti non si è perso d’animo.

Ci siamo fatti coraggio e abbiamo sviluppato una serie di iniziative che si raccolgono in due moduli, arancione e giallo in base a quanto possiamo svolgere in sicurezza, dato la particolare situazione che stiamo vivendo.

Tutte le nostre iniziative rivolte al pubblico che riguardano l’intrattenimento dei più piccoli, i centri estivi, le visite guidate etc etc sono state programmate. Ovviamente, rimanendo in fase arancione, dovranno essere eseguite sempre in sicurezza.

Se potessimo organizzarle in modo più diffuso, sempre nel rispetto dei provvedimenti governativi, allora si potrebbe tornare a fare le visite didattiche e i laboratori, permettendo anche un contatto diretto tra i bambini e gli animali della fattoria in modo da favorire la conoscenza degli animali più comuni delle nostre campagne,conclude Petretti.

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Foto di Massimiliano Di Giovanni – archivio Bioparco.

Ribadendo che l’acquisto del biglietto di ingresso può essere effettuato online sul sito ufficiale del Bioparco, si ricorda che il pubblico troverà tutte le indicazioni utili per la visita e la sicurezza in loco. Il Bioparco come molte altre strutture zoologiche, è in gravi difficoltà a causa delle chiusure dovute alla pandemia. Conta sul supporto dei propri sostenitori attraverso le donazioni e l’iniziativa “adotta un animale“.

Per approfondire.

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