Il giudice Otello Lupacchini: “Con Colafigli la rieducazione non ha funzionato”

Marcello Colafigli, ergastolano della Banda della Magliana in semilibertà frequentava pregiudicati di Acilia. E’ stato riportato in carcere

Marcello Colafigli il Bufalo

Dopo tanti anni di carcere, uno dovrebbe essere rieducato. Il fatto che frequenti di nuovo pregiudicati, soprattutto di un certo livello, crea delle preoccupazioni a chi ebbe a che fare con lui e induce a pensare che si sia poco rieducato”. Otello Lupacchini, giudice del maxiprocesso Colosseum che sgominò la Banda della Magliana esprime un giudizio severo sul fatto che ha riportato in carcere Marcello Colafigli, detenuto ergastolano in semilibertà.

Il Bufalo di Romanzo Criminale, ergastolano in semilibertà, torna in carcere perchè sorpreso a frequentare pregiudicati di Acilia

Marcello Colafigli, 67 anni, che nella serie di “Romanzo Criminale” sulla Banda della Magliana è soprannominato “Il Bufalo”, era stato ammesso alla semilibertà nonostante la condanna all’ergastolo. Contravvenendo alle prescrizioni, è stato riaccompagnato in carcere dagli agenti della Polizia di Stato del X Distretto Lido di Roma. C’è scritto «fine pena mai» sul decreto di condanna che accompagna da molti anni l’uomo, originario della provincia di Rieti; lo stesso, da qualche tempo, era stato ammesso al regime della semilibertà ed erano gli investigatori del X Distretto, diretto da Antonino Mendolìa, che, discretamente, controllavano i suoi movimenti. Sono stati gli stessi poliziotti, in due occasioni, a trovare Colafigli in luoghi frequentati da pregiudicati, ad Acilia. Informato l’Ufficio di sorveglianza di Roma, il beneficio è stato immediatamente revocato e gli investigatori, dopo avergli notificato il decreto, lo hanno accompagnato presso la Casa Circondariale.

A commentare l’arresto per l’ADN Kronos è stato il magistrato Otello Lupacchini, che nella sua lunga carriera si è occupato. Marcello Colafigli, storico esponente della “bandaccia” della Capitale, condannato all’ergastolo per quattro omicidi (fra cui quello di Renatino De Pedis). Colafigli, che si trovava in regime di semilibertà, è stato arrestato e accompagnato in carcere perché sorpreso in luoghi frequentati da pregiudicati ad Acilia. “Siccome l’uomo ha dimostrato nella sua vita una certa pericolosità e una certa propensione al crimine violento, io qualche problemino me lo porrei, ma non sta a me pormi problemi che competono ad altri”, aggiunge Lupacchini, che poi sottolinea: “Sia a livello di sorveglianza sia a livello di polizia di prevenzione, qualcuno dovrebbe ragionarci un attimino sopra prima di ridargli un regime di semilibertà, perché evidentemente l’atteggiamento tenuto, gli ambienti frequentati, sono sintomo di una intrinseca pericolosità dell’individuo che non riesce a vivere lontano da certi ambienti”.

Subito dopo il magistrato spiega: “Qui addirittura si dice che diventasse lo sponsor, il che ovviamente, con il clamore mediatico attorno alla sua figura, potrebbe anche essere interessante… certo non mi azzardo a pensare che stesse facendo dei masters di perfezionamento come docente”. Poi Lupacchini conclude: “A livello di prevenzione, qualche problemino ce lo si dovrebbe porre, d’altra parte se l’hanno arrestato vuol dire che da tempo era tenuto sott’occhio, perché voci della sua presenza in giro col sigaro in bocca erano arrivate già da altre fonti”.