Moria dei pini, gli agronomi chiedono di sperimentare un mix di fitofarmaci

Moria di pini per la cocciniglia tartaruga

L’epidemia di cocciniglia tartaruga nei pini di Roma  è così grave che bisogna sperimentare un mix di farmaci non ancora autorizzato dall’Unione Europea. E il Ministero della Salute può derogare al vincolo comunitario autorizzandone l’uso per un massimo di 120 giorni.

E’ stata presentata dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Roma una richiesta di uso eccezionale per formulati commerciali a base di Abamectina, Emamectina benzoato e Acetamiprid da utilizzare mediante iniezione al tronco di esemplari di Pinus spp., al fine di contrastare l’emergenza fitosanitaria causata dalla cocciniglia tartaruga Toumeyella parvicornis“. Il Ministero della Salute sta esaminando dal 31 ottobre la richiesta, rafforzata dal parere favorevole ottenuto nel frattempo dal Servizio Fitosanitario Regionale del Lazio.

L’idea è quella di somministrare il mix di prodotti (uno dei quali già impiegato nella lotta al punteruolo rosso delle palme) attraverso punture nei tronchi dei pini. Una battaglia impegnativa e dai risultati dubbi, considerando le specificità delle conifere.

Com’è noto, la cocciniglia tartaruga è un’epidemia che determina la moria degli alberi i cui pini vengono coperti da una fuligine che ne impedisce la vita. In Italia l’invasione del parassita è iniziata nella zona del napoletano per poi estendersi all’alberata che dal litorale romani fiancheggia la via Cristoforo Colombo. L’ex presidente dell’Ordine provinciale dei periti agrari, Leonardo Perronace, già a ottobre di due anni fa aveva lanciato l’allarme, rimasto inascoltato da parte delle autorità di Roma. Ed è singolare che oggi la sperimentazione sia una soluzione proposta da privati invece che dalle istituzioni.

Al momento, infatti, non si ha traccia della richiesta da parte del Comune di Roma, nonostante il 7 novembre dall’amministrazione si sia data notizia dell’avvio della sperimentazione da parte del Servizio Giardini nel roseto comunale. “Per contrastare la diffusione della cocciniglia è partito oggi, dal Roseto Comunale, un importante progetto sperimentale su circa 200 pini – segnalavano quel giorno dal Campidoglio L’intervento, avviato nel periodo idoneo con un appalto da 75mila euro, durerà circa 2 mesi e interesserà le alberature nella zona del Circo Massimo. Successivamente i tecnici del Servizio Giardini effettueranno ciclicamente, per la durata di un anno, prelievi in quota e analisi in laboratorio per valutare gli effetti degli interventi che saranno di 4 tipi: lavaggio della chioma per rinforzare la vegetazione, potatura di rimonda del materiale disseccato, bioattivazione del suolo attraverso l’uso di concimi attivatori ed endoterapia. Quest’ultimo metodo, utilizzato oggi su 14 pini del Roseto, consente attraverso iniezioni sul tronco di diffondere il prodotto curativo all’interno degli alberi”.

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La fuligine creata dalla cocciniglia tartaruga che porta alla morte i pini

Da due anni a questa parte la cocciniglia tartaruga ha aggredito larghe parti della pineta di Castelfusano, i parchi di Roma e i pini dei singoli quartieri come Casal Palocco e Infernetto. Mobilitata anche Italia Nostra attraverso questa petizione (leggi qui).

Purtroppo, anche le speranze che il metodo ipotizzato dai periti agrari, sono ridotte al lumicino. “Il metodo dell’endoterapia – sostiene Perronace che pratica l’endoterapia arborea da oltre venti anni – può essere valido nelle piante a foglia larga ma per le conifere presenta complessità specifiche. Intanto, nei pini il foro suscita l’immediata colata di resina che limita la permanenza e l’assorbimento del prodotto fitofarmaceutico. Poi, lo scostamento della corteccia per effettuare l’iniezione può determinare una necrosi in quella zona di tronco”.

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Leonardo Perronace

So che uno studio analogo è stato svolto a Napoli – aggiunge Perronace – Sarebbe utile che gli atti relativi a quella metodologia venissero pubblicati per valutare al meglio, sul piano scientifico, il documento e la tecnica. Ritengo che sarebbe utile affiancare all’endoterapia anche un lavaggio delle conifere a base di saponi: hanno il potere di sciogliere lo strato di cera che la cocciniglia tartaruga Toumeyella parvicornis forma per resistere all’azione dei raggi solari, irraggiamento che può portarla alla morte per effetto termico”.

Foto di copertina di Roberto Costantini (facebook)