Asl Roma 3: “Contro il rischio contagio, tamponi rapidi e isolamento in strutture dedicate”

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Tamponi rapidi sulle ambulanze e al pronto soccorso, isolamento fiduciario in strutture dedicate e riconoscimento del laboratorio del Grassi nel circuito Coronet. Sono i provvedimenti avviati dalla Asl Roma 3 e dall’amministrazione sanitaria regionale per fronteggiare il rischio contagi.

Dopo il caso (leggi qui) dei due malati covid trasportati al Pronto soccorso del “Grassi”, uno dei quali è morto in attesa di essere trasferito allo “Spallanzani”, la direzione generale della Asl Roma 3 rassicura gli utenti dell’ospedale di Ostia e annuncia importanti iniziative anti-contagio.

In linea con le direttive nazionali anche gli ospedali Covid-free, come il Grassi, sono stati realizzati percorsi e spazi separati, a geometria variabile, idonei alla valutazione dei pazienti che presentino sintomi compatibili con infezione da Sars. Il paziente positivo, adeguatamente isolato, viene trasferito in reparto idoneo di ospedale Covid con trasporto a carico Ares 118. L’istituzione di tale percorso ha finora evitato cluster epidemici significativi interni dall’inizio della pandemia.

Le prossime modifiche organizzative in merito alla dotazione di tamponi rapidi per Pronto Soccorso e ambulanze 118, al riconoscimento del laboratorio analisi del Grassi come parte della rete Coronet automatizzando le procedure diagnostiche per le quali finora la Asl era dipendente da altra struttura, alle misure di isolamento fiduciario alternative al domicilio renderanno ancora più sicuri i percorsi di cura, assicurando le risposte sanitarie cui ogni cittadino ha diritto” anticipano dalla Asl Roma 3.

La direzione generale della Asl concorda con l’appello lanciato dal nostro articolo: si deve “evitare di recarsi al Pronto Soccorso per sintomi lievi compatibili con Covid 19 e da meno di sei giorni”. “È opportuno in questi casi – ribadisce l’azienda sanitaria – rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta che attiveranno, ove ritenuto necessario, le unità di cura territoriale predisposte per diagnosi e controllo domiciliare o presso i drive in aziendali”.

E’ morto il paziente covid ricoverato nella notte al “Grassi”