Spiagge libere Ostia, De Santis: “La Regione ha stanziato 750mila euro, ma il X Municipio non li usa

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Flavio De Santis del Partito Democratico del Decimo Municipio è intervenuto sull’avvio sottotono della stagione balneare e sul pessimo stato in cui versano le spiagge libere (leggi qui): “Ostia e il triste modello dell’estate a 5 Stelle” – ha dichiarato l’esponente del PD.

Spiagge libere, De Santis: “Ostia e il triste modello dell’estate a 5 Stelle

Ci siamo: la stagione balneare è iniziata!  – afferma il Segretario PD del Decimo Municipio, Flavio De Santis – La Regione Lazio ha stanziato 750mila euro, già nelle disponibilità del X Municipio, destinati alla riqualificazione delle spiagge libere, quindi dovrebbe essere tutto pronto per ricevere al meglio cittadini romani e turisti. In realtà, scopriamo che quei fondi l’amministrazione Di Pillo non li ha spesi, semplicemente perché la Giunta Raggi non ha ancora elaborato un piano di utilizzo di quelle risorse e, infatti, la realtà è sconfortante.

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La spiaggia ex-Arca è del tutto simile a una discarica e l’ex-Amanusa è disseminata di assi di legno, chiodi arrugginiti e cocci di bottiglia. Il problema dei detriti si pone anche sugli arenili di Ostia Ponente, dove è stata effettuata una controversa movimentazione di sabbia che è andata a rimescolare oggetti prima sepolti in profondità e che adesso si ritrovano sparpagliati ovunque. E’ tutt’ora attivo un trasferimento delle sabbie profonde del Porto Turistico, dal colore nerastro, sulle spiagge limitrofe e non è dato di sapere se siano state eseguite tutte le analisi preliminari per verificare la presenza di componenti tossiche.

La spiaggia dell’Idroscalo è ancora sporca e abbandonata; mentre sul lungomare Vespucci i marciapiedi sono invasi da immondizia, poiché non funziona la raccolta presso chioschi e stabilimenti. Per la prima volta, il servizio Atac per le spiagge di Capocotta e Castel Porziano si annuncia sospeso nei fine settimana, attivo solo nei giorni feriali con passaggio ogni 90 minuti.

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Sul sistema segnaposto, pur approvando il rispetto delle dovute distanze, non c’è molto da aggiungere alle note polemiche sull’effetto “cimitero” delle paline allineate sulla sabbia, quasi a forma di croce. Aggiungiamo solo che con un po’ di fantasia e, soprattutto, grazie ai già citati fondi regionali, si sarebbe potuto pensare ad oggetti utili: come piccoli tavolini, magari colorati in accordo con il colore specifico di ogni spiaggia.

Da piazzale Scipione Africano fino al Porto, inoltre, è in ritardo il posizionamento dei camminamenti che permetterebbero anche ai disabili di raggiungere il mare: almeno dove è presente uno scivolo, perché spesso ci sono solo gradini e tutt’ora alcuni accessi sono transennati.

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A proposito di “Seapass”, abbiamo capito che non è affatto un’App, bensì un sito sul quale abbiamo già potuto verificare inesattezze riguardo, ad esempio, il calcolo della capienza: nella spiaggia ‘verde’ (ex-Faber) era calcolata la presenza massima di ben 2130 persone, in pratica un piccolo Comune! Poi qualcuno avrà fatto loro notare l’assurdità del dato e la cifra è passata a 213, poi è diventata 696… e domani si vedrà! Alcune spiagge vuote, perché chiuse e transennate, domenica risultavano piene… insomma, tanto per regalarci il brivido dell’imprevedibilità.

Da ultimo, quasi inutile sottolineare il degrado, visto che ormai rappresenta uno sfondo immancabile nei panorami del X Municipio. Le aiuole della passeggiata verso il porto turistico sono intristite dalla lunga fila di pitosfori secchi, morti perché piantati in pieno inverno. Dei pittoreschi bagni chimici sappiamo ormai tutto… Menomale che c’è rimasto il mare, che la sua bellezza continua ad emozionarci e continuerà a farlo, a dispetto di incompetenza, cialtroneria, mancanza del minimo gusto di questa tristissima Amministrazione 5 Stelle.

Tutti noi abbiamo passato mesi molto duri. Il nostro Municipio è l’unico con il mare e avremmo potuto accogliere con premura, gentilezza, fantasia, gioia, tutte le persone intenzionate a godere di questa bellezza insieme a noi. Ma come si fa a chiedere a persone che palesemente non amano il territorio di usare le loro prerogative per amministrarlo con cura, rendendolo bello e accogliente?” – conclude De Santis.

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