Si chiama Apoc – Airport Operation Center – ed è la sala di coordinamento delle attività aeroportuali, noi, in collaborazione con Aeroporti di Roma, abbiamo visitato quello che è a tutti gli effetti il cuore pulsante dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino e siamo andati a vedere come funziona.
All’interno della struttura risiedono le principali aree di controllo che monitorano vari ambiti come operatività, manutenzione, sicurezza ed aspetti tecnologici del “Leonardo Da Vinci”
Al microfono di Mara Azzarelli ha parlato in proposito Marco Pellegrino, Project Leader Apoc: “Nella sala di controllo aeroportuale Apoc risiedono le principali sale di controllo che curano vari ambiti, come l’operatività, la manutenzione, la security, gli aspetti tecnologici, per seguire il flusso di passeggeri, velivoli e bagagli”.
Alla precisa domanda di cosa si possa vedere nei grandi schermi dell’Apoc, Pellegrino risponde così: “Qua è possibile vedere tutti i processi aeroportuali sia esterni che interni, possiamo vedere il traffico che prevediamo che arrivi, se i voli sono puntuali o in ritardo, ed in altre zone possiamo agire con azioni di ‘mitigazione’ per poter migliorare la puntualità dei voli e garantire al passeggero un’esperienza di qualità”.
Entusiasta, parlando di Apoc, si è mostrato Ivan Bassato, Chief Aviation Officer di Aeroporti di Roma: “Oggi portiamo a coronamento gli sforzi di cinque anni di lavoro, questa sala rappresenta un concetto totalmente nuovo, disponibile in pochissimi aeroporti nel mondo, con un grande investimento da parte di AdR, oltre 20 milioni di Euro, con fondi anche del Cielo Unico Europeo, l’Europa ha supportato questo grande progetto. Portiamo alla piena operatività una sala che integra – prosegue Bassato – una preesistenza di tante sale specialistiche messe assieme nel tempo con un grande lavoro di costruzione, pianificazione e realizzazione di una infrastruttura che prima non esisteva, ma anche un grande lavoro di revisione di processi dell’organizzazione dell’aeroporto di Fiumicino”.
I numeri di questo ‘cervellone’ che muove il “Leonardo Da Vinci” sono impressionanti: 16 sale operative, 112 postazioni di controllori, tra gli 80 ed i 120 tra uomini e donne impiegati per un’opera davvero maestosa.
VIDEO INTERVISTE DI MARA AZZARELLI
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