In arrivo pesanti misure per sanzionare la mancanza di trasparenza della sindaca di Roma.
La mancanza di trasparenza costerà a Raggi il dimezzamento di tre mensilità
La relazione di fine mandato non viene inoltrata e la Corte dei Conti, con una delibera firmata il 4 agosto, ammonisce Roma Capitale.
Il documento in questione è uno strumento “fondamentale di trasparenza nella fase di passaggio fra amministrazioni, da cui si prende atto della reale situazione dell’ente“.
La relazione andava presentata entro 60 giorni dalla scadenza del mandato elettorale, previsto in occasione del ritorno al voto del 3 e 4 ottobre. La mancata produzione del documento da parte dell’amministrazione comporta delle severe sanzioni.
“Per il sindaco, e qualora non abbia predisposto la relazione per il responsabile del servizio finanziario o per il segretario dell’ente”, spiega la delibera della Corte dei Conti, scatta “la riduzione della metà, con riferimento alle 3 successive mensilità, rispettivamente, dell’importo dell’indennità di mandato e degli emolumenti“.
La prima cittadina era già finita nel mirino della magistratura contabile agli inizi di giugno per la gestione delle società partecipate.
In quell’occasione la Corte dei Conti aveva definito “inattendibili” i bilanci del trienno 2016-2018 (approvati nel 2021) di Roma Metropolitane.
Per quanto riguarda Zètema e Roma Servizi per la Mobilità, altre due controllate dal Comune, era stata invece accertata la violazione dei limiti di spesa.
Una serie di criticità che Raggi avrebbe potuto (e dovuto) affrontare fornendo un’accurata relazione di fine mandato.
Le reazioni
“Non ci sono più parole per descrivere sciatteria e incapacità di questa amministrazione comunale“, ha dichiarato Roberto Gualtieri, candidato sindaco del centrosinistra.
“La mancata pubblicazione della relazione di fine mandato alla Corte dei Conti è gravissima dal punto di vista amministrativo, ma è forse la giusta conclusione da quello politico: cinque anni di nulla conclusi nel nulla. Per fortuna questa agonia sta per finire“, ha concluso Gualtieri.
“La pietra tombale su 5 anni di governo di Roma Capitale. Evidentemente c’era poco da scrivere su quanto realizzato in questa consiliatura“, ha commentato Enrico Michetti, candidato del centrodestra per il Campidoglio.
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