Cerveteri: denunciati 17 stranieri per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Tra le accuse, oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, anche falsità ideologica e falsità materiale.

In cambio di denaro facevano prendere la residenza a connazionali presso la propria abitazione in affitto a Cerveteri e poi, una volta ottenuti i certificati per il permesso di soggiorno, provvedevano alla cancellazione anagrafica. Il tutto all’insaputa dell’ignaro proprietario di casa. 17 cittadini di nazionalità marocchina ed egiziana sono stati denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica e falsità materiale.

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: 17 denunciati a Cerveteri

Tutti di età compresa tra i 20 e i 40 anni, per i 17 indagati si mette male vista anche la segnalazione all’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma.

Tra questi, figurano un 35enne di nazionalità marocchina ed un 30enne egiziano, affittuari di un appartamento nel comune di Cerveteri e in località Marina di Cerveteri che, in cambio di denaro e all’insaputa dell’ignaro proprietario degli immobili, facevano risultare residenti presso la propria abitazione i connazionali per il tempo necessario al rilascio dei certificati da presentare per ottenere il permesso di soggiorno.

Tra le accuse nei loro confronti anche quella di aver falsificato le “Dichiarazioni di aggregazione al nucleo familiare esistente”, tutte redatte, senza alcun titolo, da uno degli indagati, e le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà compilate a nome dell’ignaro locatore.

L’indagine

L’indagine è partita dalla comunicazione effettuata dalla Polizia Locale del comune di Cerveteri che ha inoltrato agli investigatori del commissariato Civitavecchia, diretto da Paolo Guiso, la documentazione relativa alla locazione dei due appartamenti, all’interno dei quali transitavano numerosi cittadini marocchini ed egiziani che permanevano mediamente 2 mesi prima di richiedere la cancellazione anagrafica.

Durante gli accertamenti, durati parecchi mesi, i poliziotti hanno rintracciato gli stranieri coinvolti nella vicenda che hanno dichiarato di aver usufruito del “servizio” pagando ai due uomini, conosciuti casualmente, una somma di denaro per il tempo che venivano ospitati presso le due abitazioni e per ottenere le dichiarazioni necessarie per il rilascio del permesso di soggiorno, lasciando l’appartamento contestualmente al rilascio del documento.

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