Dopo il divieto di somministrazione del vaccino prodotto dal colosso britannico AstraZeneca, deciso ieri da Germania, Italia, Francia, Spagna, Svezia e Portogallo, poco fa è arrivato il primo pronunciamento da parte dell’EMA, l’Agenzia Europea per il Farmaco.
La scelta in via prudenziale effettuata dai principali governi europei ha fatto seguito a una serie di casi di morte in conseguenza di trombosi venosa cerebrale che si sono verificati in cittadini che avevano appena ricevuto una dose del vaccino.
L’EMA: “E’ in corso un’inchiesta su alcuni lotti specifici, dopo casi di trombosi”. L’Ue acquista più dosi di Pfizer
“E’ in corso un’inchiesta su alcuni lotti specifici”, rivela la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, in conferenza stampa.
“Prendiamo la situazione molto sul serio, e per questo abbiamo coinvolto esperti anche di trombosi. Ad ora noi siamo fermamente convinti che i benefici di AstraZeneca superino gli effetti collaterali e attualmente non ci sono indicazioni di correlazione tra vaccino e incidenti”, sottolinea poi la direttrice dell’Agenzia Ue.
“Non ci sono indicazioni che le vaccinazioni possano aver provocato questi eventi”, aggiunge poi il capo dell’Ema. L’Agenzia Ue sta conducendo “un’analisi rigorosa sugli eventi tromboembolici”, e sta valutando “caso per caso le reazioni sospette”.
“Quando si vaccinano milioni di persone non è raro che si abbiano reazioni avverse”, spiega la Cooke. “Il nostro ruolo è valutare che qualsiasi caso sia un reale effetto collaterale o una coincidenza”, aggiunge la direttrice dell’Ema.
La valutazione definitiva dell’Agenzia Ue sugli eventi tromboembolici verificatisi in Europa negli ultimi giorni arriverà, però, soltanto giovedì 18 marzo.
“La decisione finale dell’Ema sarà data giovedì: è prioritario arrivare a una conclusione chiara per capire se ci sono nessi” tra vaccinazioni ed eventi tromboembolici, conclude Cooke.
L’Unione Europea ora punta su Pfizer: da aprile arriveranno 10 milioni di dosi in più del vaccino made in Usa
Accordo tra la Commissione Europea e la casa farmaceutica statunitense Pfizer per la consegna di 10 milioni di dosi di vaccino aggiuntive nel secondo trimestre 2021, tra aprile e giugno.
“Questi 10 milioni di dosi – dichiara la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – porteranno il totale delle dosi nel secondo trimestre sopra i 200 milioni. E’ un’ottima notizia: questo darà agli Stati membri un margine di manovra e consentirà di colmare mancanze nelle consegne”.
La proposta della Commissione dovrà essere ora approvata dagli Stati membri nel comitato direttivo congiunto.
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