La Cassazione ha bocciato l’appalto per l’autostrada Roma-Latina e dichiarato inammissibile il ricorso del Consorzio Sis. La Suprema Corte ha avallato la sentenza con cui il Consiglio di Stato aveva annullato l’aggiudicazione da due miliardi e settecento milioni di euro accogliendo l’appello del gruppo “Salini Impregilo”. Palazzo Spada ha specificato che la gara va rinnovata “a partire dal segmento risultato illegittimo”, quello sull’utilizzo del contributo a fondo perduto concesso.
Pontina Bis, la Cassazione si è pronunciata
Inoltre, la stazione appaltante deve modificare la lettera di invito con riferimento alla formula relativa al parametro contestato, introducendone una nuova che rispetti le indicazioni della sentenza. Il contenzioso ha fatto allungare ulteriormente i tempi per un progetto già fermo da oltre dieci anni e costato oltre 50 milioni di euro per la sola progettazione, con sprechi stimati dalla corte dei conti in circa venti milioni. La cassazione ha inoltre condannato il “Sis” e autostrade del Lazio, la società della Regione che aveva presentato ricorso incidentale, a pagare alla “Salini Impregilo” 50mila euro di spese.
Le polemiche sulla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina
“Serve ritirare una volta per tutte il piano autostradale per rispondere con minori costi alla domanda dei pendolari. – ha dichiarato il comitato No Corridoio Roma-Latina – Invece di un’opera miliardaria chiediamo il più economico adeguamento della via Pontina da non confondere con il solo rifacimento del manto stradale, per scongiurare i tanti incidenti mortali. Visto che le risorse economiche non si possono destinare ad altra opera” – conclude – “A questo punto rilanciamo le nostre alternative, e chiediamo di finanziarle in house”. Leggi qui la dichiarazione completa del comitato No Corridoio Roma-Latina.