“Run for autism”, in 3mila a Roma per la corsa del Giubileo e il tour delle Madonnelle per gli atleti con disabilità

“Run for autism” riempie di colori il centro storico dove i volontari hanno guidato gli atleti con disabilità alla scoperta di alcuni dei suoi misteri religiosi

-canaledieci.it

E’ stata una giornata di festa per lo sport e per l’inclusione quella che oggi, domenica 6 aprile, ha celebrato attraverso la 14ma edizione della “Run for autism”, il Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità in concomitanza con la Giornata Mondiale sulla Consapevolezza dell’Autismo.

“Run for autism” riempie di colori il centro storico dove i volontari hanno guidato gli atleti con disabilità alla scoperta di alcuni dei suoi misteri religiosi

Alla manifestazione, che ha invaso pacificamente le strade di Roma su percorsi competitivi e non della lunghezza di 10 e 5 chilometri, hanno partecipato oltre tremila atleti ‘neurotopici’, cioè normodotati, e circa 600 ragazzi con disabilità afferenti allo spettro autistico e a cui gli organizzatori hanno anche dato la possibilità di partecipare al tour delle Madonnelle, le edicole dedicate al culto religioso collocate in numerose strade del centro storico.

A condurre i ragazzi e i loro familiari e caregiver in una visita guidata ad alcuni dei misteri della città Eterna i volontari dell’Associazione Internazionale Karol Wojtyla, presieduta da Rosanna Cerbo.

I giovani che hanno preso parte al tour sono rimasti ad occhi aperti e con il naso all’insù nel carpire gli aneddoti delle tante immagini votive nelle quali si riflette una storia del sacro di lunga data. Un filo rosso che lega i secoli del Medio Evo al Rinascimento sino ad accarezzare l’epoca contemporanea.

Da piazza Navona, al Pantheon spingendosi fino a via dei Coronari gli iscritti alla “Run for autism Jubileaum 2025” hanno, così, potuto ammirare esempi di un’arte legatissima alla Roma dei Papi che, raramente ha trovato sbocco in veri e propri capolavori, ma caratterizza le piazze e i vicoli più suggestivi della Città Eterna testimoniando il profondo affetto nutrito dai romani per la Madonna, alcuni santi o la figura di Gesù.

Le Madonnelle non sono state forgiate dagli architetti più famosi del Seicento come Gian Lorenzo Bernini o Francesco Borromini, ma da mani spesso anonime e con una costante che le accomuna: la presenza di lumini utilizzati, non solo come simbolo di devozione, ma anche per rischiarare il reticolo di viuzze della metropoli quando ancora non esisteva l’illuminazione pubblica e, neppure una polizia capace di prevenire l’assalto perpetrato da bande di malviventi con il favore della notte.

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