Laterale della Colombo, viaggio nell’ingorgo infernale di Mezzocammino e c’è chi chiede un secondo varco

Aumenta la tensione nei quartieri limitrofi alla laterale della Colombo chiusa al traffico per il cedimento franoso della strada

Via di Mezzocammino in direzione di Casal Brunori all'ora di punta da quando è stata chiusa la laterale della Colombo

Il cedimento franoso della laterale della Colombo all’altezza del Villaggio Azzurro in direzione Roma si sta trasformando in un incubo quotidiano per migliaia di automobilisti.

Aumenta la tensione nei quartieri limitrofi alla laterale della Colombo chiusa al traffico per il cedimento franoso della strada

Via di Mezzocammino, dalle 6.30 sino alle 9.00, quando il traffico inizia a defluire perché i bambini ormai sono a scuola e i pendolari sono arrivati sul luogo del lavoro, è diventata un girone infernale con tempi di attesa biblici.

Accade da quando per accedere al Grande Raccordo Anulare gli abitanti dei quartieri limitrofi al tratto di quasi un chilometro ormai blindato sono costretti a passare sull’unica arteria che consente di arrivare all’A 90.

I veicoli si incolonnano in modo inesorabile sino alla rotatoria di via Terenzio Tocci per poi disperdersi attraverso il quartiere di Casal Brunori. I conducenti sono sempre più esausti, sempre più rassegnati, perché dalla chiusura della laterale della Colombo, avvenuta il 25 settembre scorso, l’unico segnale da parte degli uffici tecnici competenti è stata l’apertura di un varco che permettesse di by passare la zona soggetta al dissesto della corsia all’altezza di via Brasini.

Un tratto promiscuo lungo quasi due chilometri che ha prodotto alcuni effetti collaterali incredibili. La chiusura di una pompa di benzina che ha dovuto licenziare tutti i suoi addetti e la situazione ancora più grottesca di un’abitazione che si trova al civico numero 97 di via Alfonsine, vicino alla rampa che un tempo permetteva di arrivare con rapidità alla Cristoforo Colombo, e alla quale i diretti interessati possono ormai arrivare soltanto percorrendo un tratto in contromano.

L’incresciosa situazione che sta mettendo in ginocchio l’intera zona ha spinto centinaia di residenti a sottoscrivere petizioni da indirizzare all’amministrazione capitolina affinché i lavori di consolidamento della laterale interdetta al traffico e su cui si sono aperte profonde crepe, venga messa in sicurezza e ripristinata nel più breve tempo possibile.

Ma i segnali non sono buoni stando alle risultanze di un incontro svoltosi nei giorni scorsi in Campidoglio nel corso di una riunione della Commissione consiliare mobilità, in cui i tecnici impegnati nel progetto di recupero della strada non hanno dato alcuna indicazione sui tempi necessari alle riparazioni.

C’è chi teme crolli nel sottopasso Manlio Cavalli

Nuove preoccupazioni intanto angosciano chi deve utilizzare e teme crolli anche nel sottopasso Manlio Cavalli che consente di passare dal versante di Spinaceto al Torrino e che si trova proprio in corrispondenza del settore ammalorato.

Intanto anche a livello locale il IX Municipio non sembrerebbe intenzionato a imprimere un’accelerazione all’iter che consentirebbe, almeno, di fare pressioni sull’amministrazione centrale.

L’unico a dare segnali concreti di interesse è stato sinora il M5S in persona del suo portavoce Marco Cerisola che ha sottoposto all’approvazione del consiglio municipale una risoluzione con cui il movimento chiede impegni concreti e “non vaghe promesse da mettere a verbale”, proponendo, nel frattempo, di aprire un secondo varco di accesso alla laterale della Colombo per alleggerire l’imbuto che si crea tra i veicoli provenienti da Ostia e diretti all’Eur con quelli delle zone vicine al punto chiuso dalle barriere jersey.

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