Nei giorni di caldo da bollino rosso tenta di mascherare il furto di monetine che brillano nella vasca di Fontana di Trevi dietro a un bagno refrigerante. Ma la messinscena (comunque illegale visto che i tuffi nel monumento sono vietati) non va in porto.
Le monetine destinate ai poveri sempre più spesso oggetto di furto, l’ultimo sventato
A fermare l’ennesimo ladro di monetine gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, che ieri, sabato 10 agosto, intorno alle 18.30, hanno pizzicato sul fatto un 40enne di nazionalità indiana.
L’uomo è stato fatto uscire dalla vasca e accompagnato presso gli uffici del Gruppo per l’avvio delle procedure di identificazione e gli accertamenti di rito, in quanto trovato privo di documenti.
Al termine delle verifiche, i caschi bianchi hanno proceduto alle sanzioni di circa 550 euro, come previsto dal Regolamento Polizia Urbana, con annessa misura dell’ordine di allontanamento.
Le monetine
Le monetine lanciate nella vasca della Fontana più famosa al mondo, infatti, restano una forte attrazione per chi è in cerca di soldi facili. Rubarle, però, non è altrettanto semplice perché la vigilanza ormai è stretta, notte e giorno.
I soldini nella Fontana sono destinati a poveri ed emarginati senza intaccare le casse del Campidoglio che dirotta da anni ormai, ogni giorno, l’enorme gruzzolo alla Caritas.
Il Campidoglio ha rinnovato lo scorso dicembre il protocollo di intesa con la Santa Sede per la destinazione delle monetine raccolte da Fontane di Trevi.
L’accordo sarà valido fino a dicembre 2026 e con un fine già rodato: la montagna di monete dovrà alimentare azioni di beneficenza in favore degli ultimi.
Nel 2022, per esempio, sono state raccolte oltre 33 mila chili di monete corrispondenti a 1.432.953 euro.
Le monetine, lanciate come rito propiziatorio nelle acque della Fontana di Trevi da parte dei visitatori di ogni nazionalità, sono, infatti, di proprietà di Roma Capitale e destinate da sempre a fini benefici. I poveri non possono attingere direttamente.