Cabine crollate sotto la furia delle onde e dell’erosione con calcinacci che ingombrano la linea di costa, impedendo il passaggio dei bagnanti lungo la battigia. A chi tocca rimuovere quello scempio dalla spiaggia per prepararla alla stagione balneare che scatterà tra poco più di sei settimane? I concessionari, anche volendo, hanno le mani legate e vediamo perché.
A poco più di sei settimane dall’inizio della stagione balneare un lungo tratto di costa è impraticabile. E c’è il problema delle concessioni in attesa di proroga
La furia delle mareggiate ha lasciato segni profondi sulla spiaggia di levante di Ostia. Mentre su quella di ponente il dato più evidente è la sabbia trascinata dalla spiaggia fin sulla passeggiata panoramica, nel tratto di costa compresa tra il Canale dei Pescatori e la stazione Cristoforo Colombo, la forza delle onde ha sbracato cabine e fabbricati, lasciando sul posto cumuli di macerie.
L’erosione ha risucchiato in acqua decine di metri di arenile e fatto crollare i manufatti più prossimi alla battigia che ora è interdetta persino al passaggio pedonale. Il 1° maggio aprirà la stagione balneare e per alcune centinaia di metri di fronte mare, all’ombra dell’iconico trampolino del Kursaal, c’è il rischio che restino cumuli di macerie.
I praticanti degli sport acquatici, come surf da onda e kitesurf, hanno già protestato con le autorità marittime per il pericolo di imbattersi con travi e legnami galleggianti distaccatisi dalle strutture crollate e la Guardia Costiera ha emesso un blando avviso ai naviganti senza assumere provvedimenti ingiuntivi nei confronti dei concessionari. I quali, però, sono formalmente “abusivi” e quindi non potrebbero apportare “modifiche” agli impianti, anche solo per portare via le macerie.
Concessioni non ancora prorogate
Mentre in tutta Italia, infatti, i comuni rivieraschi stanno adottando le misure del Governo, che ha sancito la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2024, il Comune di Roma finora ha deciso di non allinearsi. Per quattro stabilimenti è già scattata la revoca della concessione, per altri sette la concessione è scaduta con il nuovo anno e per tutti gli altri si attende che il Campidoglio stabilisca cosa farne. La vicenda è spiegata dettagliatamente in questo articolo.
Nell’attesa, lo spettacolo in riva al mare proprio a ridosso dell’arrivo della via Cristoforo Colombo a Ostia, biglietto da visita per la cittadina balneare, è inquietante. Che ne sarà di quelle macerie?