Botte e minacce di morte alla ex moglie, in carcere l’ultras ‘Er Polpetta’

Arrestato Er Polpetta: l'ex ultras romanista in carcere per maltrattamenti in famiglia

maltrattamenti
L'arresto per maltrattamenti

Schiaffi alternati alle minacce di morte. Questa volta a incastrare l’ultras della Roma ‘Er Polpetta’ è stata l’ex moglie, che sfiancata dalle vessazioni dell’ex marito lo ha denunciato.

Arrestato Er Polpetta: l’ex ultras romanista in carcere per maltrattamenti in famiglia

Per Massimiliano D’Alessandro, ex ultras della Roma ed estremista di destra, si sono aperte le porte del carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia anche in presenza dei due figli minori.

Il 54enne, con precedenti per furto, rapina, detenzione abusiva di armi e spaccio, nel 1994 durante una trasferta giallorossa aveva partecipato all’accoltellamento del vice questore di Brescia Giovanni Selmin, insieme ad altri ultras romanisti, tra cui Maurizio Boccacci, l’ex leader del Movimento politico occidentale.

Ad agosto per lui si sono aperti altri guai. E’ allora che l’ex moglie ha deciso di denunciarlo dopo le minacce ricevuto dal momento della sua decisione di mettere fine al matrimonio. Minacce che arrivavano anche mentre lui era detenuto.

Durante una visita in carcere le aveva chiesto di portargli “due palle a settimana”, ovvero “della sostanza stupefacente” non meglio specificata come ha riportato il gip nella misura cautelare. Ma la donna si era rifiutata e per lei si è aperto l’incubo.

Per sfuggire alle minacce dell’ex marito, poi scarcerato, era stata addirittura costretta a nascondersi.

La minaccia de ‘Er Polpetta’ più che esplicita: “Ti ho già avvertito, come parte la denuncia io vado dentro, a te ti ammazzano e non si sa chi è. Non ti conviene mai farlo”.
La donna, però, orami stremata, si è fatta coraggio e si è rivolta alle forze dell’ordine. Gli agenti di polizia del commissariato Porta Pia, coordinati dalla procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto ora all’esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere.