Scoperta vicino a Roma una colonia di api da record: oltre 100 mila api avevano costruito il loro “nido” nella parete di un appartamento a Castelnuovo di Porto: “È il più grande nido mai estratto da un muro“, azzarda l’esperto.
Le api avevano fatto il loro nido nella parete del bagno: erano circa centomila
“Pensavano fosse uno sciame, invece guardate che roba“, commenta il naturalista Andrea Lunerti che si è occupato del recupero dello sciame. Secondo Lunerti si tratterebbe di un nido da record, il più grande mai stato estratto, almeno da lui, da mura domestiche.
Le api vivevano in casa della signora Alessia Prosperi e della zia novantenne da più di quattro anni. E avevano costruito il loro nido all’interno di una parete del bagno, con favi di oltre un metro e trenta centimetri.
Il recupero
Ad estrarle, qualche giorno fa, dopo tre ore di lavoro proprio il naturalista di Morlupo che ha poi documentato con un video l’intervento rilanciandolo sul suo profilo facebook. “Ho dovuto aprire tutta la cavità del muro. Un lavoro faticosissimo e dolorosissimo. Qui dentro noi abbiamo aspirato almeno centomila api. Non capita tutti i giorni di vedere una situazione così“.
Gli oltre centomila insetti sono stati tutti risucchiati in una speciale arnia, senza essere uccise. Poi sono state portate al Rifugio del Lupo di Morlupo dove il naturalista vive e spesso tiene in custodia animali prima di essere smistati nei centri di recupero.
Prima di Lunerti avrebbero provato a intervenire altri apicoltori, ma senza successo. “Questo non è un lavoro da apicoltore, ma da estrattore di api – aggiunge Lunerti – Noi prendiamo in media da 15 a 20 punture al giorno nonostante abbiamo le attrezzature“.
All’interno della parete sono stati trovati 8 favi lunghi oltre 130 centimetri. La presenza della colonia impediva alle due donne l’accesso al giardino. “Togliere un nido del genere senza uccidere le api non è un’impresa da poco. Le api lottano fino alla morte e sono determinate a proteggere i loro piccoli come del resto farebbe ognuno di noi”.
“Ho dovuto aprire tutta la cavità del muro. Un lavoro faticosissimo e dolorosissimo. Qui dentro noi abbiamo aspirato almeno centomila api. Non capita tutti i giorni di vedere una situazione così. Nonostante la tuta e le attrezzature ho ricevuto una decina di punture“.