Una tragedia che ha scosso l’estate romana appena trascorsa, quella dove madre e figlio hanno perso la vita tra le fiamme dell’incendio che ha avvolto la loro abitazione di via degli Estensi, in zona Bravetta (leggi qui). Anna Bianciardi, e Giovanni Giordano Lozzi, musicista, rispettivamente di 74 anni e 31 anni, sono morti carbonizzati (lei) e per l’eccessiva quantità di fumo inalata nel tentativo di scampare alle fiamme (lui).
Benedetta Lozzi cerca sostegno concreto per riparare gli ingenti danni alla casa devastata dall’incendio che le ha ucciso madre e fratello
Adesso, tramite la piattaforma di raccolta fondi online “GoFoundMe” arriva la richiesta di un sostegno concreto da parte di Benedetta Lozzi, sorella di Giovanni e figlia di Anna, che all’interno di un post facebook di cittadini di Fregene scrive: “Come già saprete dai media ho perso la mia famiglia in un incendio, mia madre e mio fratello di soli 30 anni nel tentativo disperato di salvarla. Frequentiamo Fregene da 30 anni, avevamo casa in via Palombina. Chiediamo a tutti anche un piccolo contributo per ripristinare i locali di casa totalmente distrutti dalle fiamme. Questo è quello che è rimasto. Grazie a chi vorrà fare una donazione tramite questo link (leggi qui)“
Tutte le foto che vedete in questo articolo difatti sono tratte dai profili facebook di Benedetta e da quello “La storia di Anna e Giovanni”, dove si mostrano i devastanti effetti che ha avuto il fuoco sull’abitazione, ridotta a un cumulo di macerie annerite.
La spiegazione dell’organizzazione dell’attività di crowfounding è data da Benedetta stessa: “Abbiamo organizzato una raccolta fondi perché (in quanto uniche usufruttuarie della casa quindi uniche responsabili) non appena le indagini saranno chiuse saremo obbligate prima di rientrare, a ripristinare e rendere agibili i locali totalmente distrutti, il tetto crollato…Se ciò non dovesse accadere saremo perseguibili penalmente in quanto nella relazione della magistratura la casa risulta pericolante e impraticabile. Non avremmo mai pensato a danni economici tanto ingenti, non ce lo saremmo mai aspettate. Quindi grazie a chi vorrà aiutarci anche con un piccolo contributo”.
La ricostruzione della tragedia nelle parole di Benedetta
Collegata al post è possibile trovare anche una vera e propria pagina facebook ulteriore, dove Benedetta Lozzi racconta la sua versione dei fatti per quanto riguarda quella tragica notte di luglio che questa estate le ha strappato due fra gli affetti comprensibilmente più cari.
“Quella fra Anna e Giovanni è una delle più semplici e più vere storie di amore incondizionato tra mamma e figlio. Un amore talmente grande che nemmeno la morte ha separato. Io sono Benedetta, figlia di Anna e sorella del mio adorato Giò. Questa pagina è nata con l’intento di raccontare la storia di una tragedia immensa ma anche di un amore bellissimo”.
“Volevo fare un po’ di chiarezza – spiega Benedetta– riguardo questa disgrazia in quanto ogni articolo scritto non corrisponde esattamente a quanto accaduto, o meglio, ci sono molte imprecisioni. La notte tra il 10 e l’11 Luglio 2022 intorno alle ore 2,30/2,40 per cause ancora imprecisate è divampato un violentissimo incendio in una delle due camere al piano superiore della villetta. Era la camera dove mio fratello lavorava al pc, creava musica, guardava la tv….. ma non era la camera in cui dormiva perché da quando un anno e mezzo fa è morto nostro padre ed ultimamente avevamo avuto esperienze negative con le badanti, Giovanni dormiva con nostra madre che non era assolutamente disabile come scritto, nella stanza attigua, con letto matrimoniale e due bagni”.
Continuando nella descrizione, racconta ulteriori particolari: “Dormivano uno accanto all’altra, erano inseparabili, insieme riuscivano a sorridere nonostante la recente morte di nostro padre che accudiva mamma, malata di Parkinson in tutto e per tutto. Mio fratello, di soli 30 anni, figlio voluto e desiderato per tanti anni dopo due femmine aveva deciso sopratutto nell’ultimo anno che si sarebbe preso cura lui di mamma in tutto e per tutto sia per l’amore immenso che aveva nei suoi confronti e sia perché aveva giurato che avrebbe voluto restituite a mamma tutto l‘amore che lei le aveva dato”.
Emergono dettagli che provano a decifrare quella assurda nottata che mai dimenticherà: “Loro dormivano nella stanza con la porta chiusa e condizionatore acceso e molto probabilmente quanto l‘incendio è divampato nella stanza accanto in modo talmente prepotente da far crollare anche il soffitto, loro dormivano sereni. Purtroppo abbiamo appreso dall’autopsia che mamma è morta nel sonno così come si era addormentata, per le esalazioni mente mio fratello, il mio eroe, sembra essersi svegliato per circa un minuto, forse già stordito dai fumi ma evidentemente avendo intuito quello che stava accadendo, immediatamente l’istinto è stato quello di andare dalla parte di mamma nel tentativo disperato di salvarla…non ha esitato un attimo, non ha minimamente pensato a se stesso”.
Ma, alla fine della sua drammatica descrizione, Benedetta aggiunge che pur se i rilievi non sono ancora terminati, la tragedia sembra davvero non fosse evitabile: “Purtroppo è stato trovato ai piedi del letto dalla parte di mamma, sembra non abbia fatto in tempo nemmeno a fare tutto il giro del letto e a tentare di sollevarla. Ma lo sapremo con sicurezza solo a indagini chiuse”.
Rimane anche un’alone di mistero, che la ragazza descrive così: “Questo è quello che è accaduto anche se non sapremo mai di preciso da cosa è dipeso l’incendio perché nella camera dove è divampato non è rimasto nulla, solo cenere e detriti così come nell’ingresso quindi non è stata trovata la causa scatenante”.
E infine, il doloroso ricordo prende forma nelle ultime righe: “I miei angeli non ci sono più. Voglio illudermi che siano in un mondo migliore, che abbiano raggiunto mio padre, ma la nostra vita è cambiata e nulla sarà più come prima. Ma non voglio che questa pagina sia solo una pagina di dolore, voglio ricordarli con foto di momenti felici, con bellissimi ritratti creati per loro, con i murales regalati dagli amici e ovviamente con tutto l’amore possibile”.
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