Ostia: a Parco Pietro Rosa lo scempio continua. Dopo la feroce distruzione della panchina che prima di ferragosto venne ritrovata in briciole nello stupore ed amarezza dei quartiere, stamattina un altro segno di rabbia incontrollata che si è sfogata su un manufatto cittadino, è stato scoperto poco distante dall’altra vandalizzazione, ai piedi di un totem, dal quale sono state staccate delle parti poi gettate per terra. I dettagli.
Ostia, Parco Pietro Rosa terra di nessuno di notte. Residenti: “Gruppi di giovani alterati e incontrollati lo hanno praticamente occupato”
Dopo la devastazione messa a segno da ignoti il 12 agosto scorso, all’interno del centralissimo parco Pietro Rosa, nominalmente Parco XXV Novembre 1884, dove una panchina è stata completamente distrutta, i blitz notturni in questa are verde in evidente stato di abbandono, sono continuati la notte scorsa.
Le prove dell’ennesima vandalizzazione, sono state scoperte ancora una volta da una cittadina che le ha postate affinché venissero raccolte almeno dai media. Parti di un manufatto artistico realizzato nella stessa area dove “giacciono” i resti dello schienale della panchina pubblica, sono stati staccati e gettati per terra, e come per la precedente azione, non se ne comprende il motivo.
A seguito della pubblicazione delle foto del totem vandalizzato, le reazioni dei residenti non si sono fatte attendere: “Dopo una certa ora e cioè circa le 23,00, la zona di Lido Centro che sarebbe una abbastanza tranquilla, diventa terra di nessuno – ha dichiarato una residente -. Il movimento notturno che si crea ormai più di frequente è quello di giovanissimi che bevono e hanno comportamenti decisamente alterati. Temiamo che potrebbero essere i responsabili di questa continua opera di devastazione del parco, poiché si trattengono a lungo all’interno, e di giorno troviamo le prove del loro passaggio in un parco già abbandonato per altri versi da chi se ne dovrebbe occupare” (leggi qui).
Il risultato è quello di una bomba esplosiva che parte dal centro di Ostia e prende forza per andare altrove. Ma è soprattutto nel quadrante interessato da molti altri episodi inquietanti, non ultimo l’incendio al Nalu Pokè, riaperto ieri mattina (leggi qui), che i cittadini vivono quasi nella paura con una situazione da coprifuoco, anche a discapito di alcuni locali e ristoranti aperti fino a tardi abitualmente frequentati da gente civile. C’è chi rinuncia ad attraversare quelle strade anche solo per portare fuori il cane per la passeggiata.
Mentre si cerca di comprendere le ragioni di questi gesti, che non sembra possibile imputare solo ad una rabbia incontrollata giovanile, si fanno avanti ipotesi di natura politica. Circa un mese fa, all’interno della Casa della Cultura, un trattamento distruttivo simile da parte di ignoti è stato riservato ai cartongessi ed altri oggetti che si trovavano all’interno.
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Ostia, devastazione al parco Pietro Rosa: panchina distrutta e sommersa dai rifiuti