Ancora un evento di cibo da strada a Ostia e scoppia la bufera: i ristoratori protestano perché queste manifestazioni di street food sottraggono lavoro a chi attende dopo un duro inverno l’arrivo del lavoro estivo.
Dopo il Mercato Europeo saltato per “disguidi burocratici” scoppia un’altra grana: “Viva il mare” propone street food per centinaia di persone e i ristoratori si ribellano
Nel passato weekend il Mercato Europeo, evento proposto da 40 standisti specializzati in street food, è saltato per un disguido di natura tecnico-burocratica (leggi qui). Doveva tenersi per quattro giorni in piazza Sirio ma alla fine non se ne è fatto niente, con grande disappunto degli stendisti venuti persino dalla Polonia.
La burrasca riesplode oggi con l’allestimento della manifestazione “Viva il mare” (o anche Festa del Mare come rinominato dagli organizzatori) allestita in piazzale Magellano in programma da domani, mercoledì 15 giugno, fino a domenica 19 (leggi qui). Gli organizzatori stanno allestendo l’area food con almeno 120 sedute promettendo la degustazione di spaghetti alle vongole, fritto di pesce e panini. “E’ una vergogna – tuona Simona Fares, una ristoratrice della zona – Aspettiamo tutto l’anno l’estate per poter lavorare e recuperare le gravi sofferenze patite per il covid e per la crisi economica. E l’amministrazione che fa? Autorizza eventi di street food a gogò. Addirittura questo di piazzale Magellano dietro il pretesto di una mostra mercato di oggetti di antiquariato, collezionismo e modernariato”.
Va sottolineato che Simona Fares è la mamma di Camilla, la giovanissima ristoratrice che ha battagliato per il diritto di lavorare durante il lockdown (leggi qui).
Gli organizzatori di “Viva il mare”, ovviamente, assicurano di essere in piena regola, di possedere tutte le autorizzazioni e di aver allestito le cucine nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.
“Siamo contrari in linea di principio a questa invasione di stand e cucine mobili dello street food – chiarisce Sergio Comandè di Ostia ristora – Il punto è che si tratta di un modello economico che viene perpetrato a danno di chi durante l’anno soffre dei periodi di magra o di crisi, e non ne sono mancati in questi ultimi tempi. I ristoratori locali non solo devono subire un’invasione di soggetti estranei all’economia del territorio ma che si vedono privati di possibili opportunità di lavoro”.
La Sagra della Tellina e la Sagra della Seppia, entrambe eccellenze di Ostia, non a caso sono momenti di condivisione e di promozione delle attività di ristorazione locale, proprio perché improntate al coinvolgimento dei ristoratori cittadini e a una forma di economia circolare.
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