Omicidi Villa Pamphili, accusa shock di Kaufmann: “Gettato a terra e calpestato dai poliziotti”

Le dichiarazioni di Kaufmann, detenuto con l'accusa di duplice omicidio delle compagna e della figlioletta: "Sono stato maltrattato in Italia"

Un nuovo, inquietante sviluppo scuote il caso degli omicidi di Villa Pamphili, a Roma. Francis Kaufmann, il cittadino americano di 46 anni attualmente detenuto in Grecia e accusato del brutale duplice omicidio della compagna e della sua bambina di 11 mesi, trovate senza vita nella villa romana, ha rilasciato dichiarazioni scioccanti davanti ai giudici della Corte di Larissa.

Le dichiarazioni di Kaufmann, detenuto con l’accusa di duplice omicidio delle compagna e della figlioletta: “Sono stato maltrattato in Italia”

Secondo fonti di “Chi l’ha visto?”, Kaufmann avrebbe affermato che: “Quattro poliziotti italiani mi hanno gettato a terra e calpestato”. Una frase che potrebbe portare ad ulteriori accertamenti, aggiungendo un’ennesimo  elemento nella vicenda dai contorni misteriosi, e già di per sé complessa e drammatica.

La testimonianza shock: “Erano uomini della Mafia” e il rifiuto dell’estradizione

La scottante dichiarazione sarebbe stata pronunciata da Francis Kaufmann durante l’udienza per il mandato di arresto europeo, emesso dal GIP di Roma su richiesta della Procura.

“Chi l’ha visto?”, ha promesso in queste ore di mostrare un documento inedito in merito, e che rivela che Kaufmann si è opposto con forza alla sua estradizione in Italia, dichiarandosi innocente e adducendo motivazioni sconcertanti: l’uomo avrebbe infatti sostenuto, di essere stato fermato non da agenti di polizia, ma da “quattro uomini della mafia”.

La resistenza all’estradizione è un elemento comune in casi internazionali di questa portata, ma le motivazioni addotte da Kaufmann si distinguono per la loro gravità e la loro natura controversa.

L’estradizione imminente: il verdetto della giustizia greca

Nonostante le gravi accuse e la ferma opposizione di Francis Kaufmann, la giustizia greca ha preso una decisione chiara e inequivocabile. Il procuratore d’Appello greco ha infatti ordinato la sua consegna alle autorità italiane.

Questo significa che l’uomo dovrà essere estradato in Italia per rispondere delle accuse a suo carico. La data fissata per questo cruciale passaggio è l’11 luglio, un termine entro il quale il trasferimento di Kaufmann dovrà essere completato. L’estradizione segnerà un punto di svolta fondamentale nel procedimento giudiziario, consentendo agli inquirenti italiani di proseguire le indagini e di portare l’imputato di fronte alla giustizia romana.