Roma, in crociera col San Camillo: la dialisi va in vacanza

La dialisi va in crociera, un progetto unico per vivere la malattia senza rinunce

In crociera con la dialisi

Quando la cura non si ferma tra le mura dell’ospedale, nasce qualcosa di straordinario. È il caso dell’innovativo progetto dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, che ha permesso a undici pazienti in dialisi peritoneale di salire a bordo di una nave da crociera, accompagnati dalle loro famiglie e da due infermiere specializzate, per vivere una settimana di vacanza nel Mediterraneo dal 6 al 13 giugno.

La dialisi va in crociera, un progetto unico per vivere la malattia senza rinunce

Questo progetto nasce con i pazienti e per i pazienti”, spiega il professore Paolo De Paolis, direttore della UOC Nefrologia, Dialisi, Trapianto di Rene e ideatore dell’iniziativa. La vera deospedalizzazione significa restituire libertà e autonomia al paziente, permettendogli di essere protagonista della propria vita nonostante la malattia. La dialisi non deve limitare, ma integrarsi nei momenti di gioia, come una vacanza“.

Le infermiere Angela Sfratta e Federica Pinturo, che hanno accompagnato il gruppo, raccontano: “Il nostro ruolo non era solo assistere, ma soprattutto esserci, rassicurare e creare un rapporto di fiducia. Molti pazienti non sarebbero mai partiti senza il nostro supporto. La relazione è il cuore della nostra professione“.

La dialisi peritoneale è una terapia sostitutiva dell’insufficienza renale cronica che può essere gestita a casa, ma richiede una preparazione accurata e un ambiente adatto, oltre alla formazione di un caregiver.

Dopo l’intervento per il posizionamento del catetere addominale, pazienti e caregiver vengono addestrati per gestire in sicurezza la terapia, con un continuo supporto medico anche a distanza.

Una crociera sfida

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Foto ricordo durante la crociera

Organizzare la crociera è stata una sfida: grazie alla collaborazione con le aziende fornitrici, tutto il materiale necessario è stato consegnato direttamente nelle cabine senza costi aggiuntivi per il sistema sanitario, e le infermiere hanno assistito nell’installazione. I partecipanti hanno coperto autonomamente le spese della vacanza.

L’itinerario ha toccato Mykonos, Kusadasi, Santorini e Napoli, con una suggestiva visita alla Napoli Sotterranea. “È nata una rete di condivisione, amicizia e sostegno che continuerà anche dopo il ritorno a casa“, raccontano le operatrici.

Il pellegrinaggio a Lourdes

Questo progetto non è un evento isolato, ma il frutto di anni di lavoro che punta a creare una comunità di pazienti autonomi e attivi, capaci di gestire la malattia senza rinunciare alla qualità della vita. Già prima della pandemia, il reparto aveva promosso esperienze extraospedaliere, come il pellegrinaggio a Lourdes, e continua a organizzare momenti di formazione e convivialità per mantenere vivo il senso di comunità.

Altra buona notizia per la sanità a Roma: al Policlinico Gemelli è stato inaugurato un reparto di Day Hospital per lo scompenso cardiaco