Orrore a Villa Pamphili: dichiarazioni shock di Francis Kaufmann e svolta sull’identità della donna

Nuove dichiarazioni del presunto omicida Francis Kaufmann dopo il rifiuto dell'estradizione, le bugie e le identità fittizie del 46enne 

Il caso del macabro ritrovamento di una donna e della sua bambina di sei mesi a Villa Pamphili, lo scorso 7 giugno, si tinge di nuovi, inquietanti particolari. Mentre gli inquirenti continuano a lavorare sull’identità della vittima, con l’ipotesi che possa essere una cittadina ucraina russofona in fuga dalla guerra, il presunto omicida, Francis Kaufmann, fermato in Grecia, ha rilasciato dichiarazioni shock.

Nuove dichiarazioni del presunto omicida Francis Kaufmann dopo il rifiuto dell’estradizione, le bugie e le identità fittizie del 46enne

Francis Kaufmann, attualmente detenuto in carcere in Grecia, dopo essere stato fermato sull’isola di Skiathos, ha rilasciato dichiarazioni che hanno subito scatenato polemiche.

A margine dell’udienza di convalida, l’uomo avrebbe pronunciato la frase “Italiani mafiosi”. Una dichiarazione che aggiunge un ulteriore tassello di complessità a un quadro già torbido. Non solo: Kaufmann ha rifiutato il trasferimento in Italia, complicando ulteriormente le procedure legali. Ora, la decisione sull’estradizione spetta ai giudici greci, aprendo un’incognita sui tempi e le modalità del suo rientro in Italia per rispondere delle accuse.

Il mistero dell’identità: nuova ipotesi sulla donna che potrebbe essere fuggita dalla guerra

Parallelamente alla situazione giudiziaria di Kaufmann, gli investigatori italiani, coordinati dalla Procura di Roma, sono impegnati a dare un nome e un volto alla donna trovata morta a Villa Pamphili insieme alla figlia.

Tra le ipotesi più accreditate vi è quella che la vittima possa essere una cittadina ucraina russofona, presumibilmente fuggita dalla guerra con la Russia. Questa pista, se confermata, aggiungerebbe un drammatico sfondo di sofferenza e disperazione al già tragico evento. Le ricerche per risalire all’identità della donna si stanno concentrando anche a Malta, dove gli investigatori italiani sono al lavoro da due giorni.

I legami con Malta e la relazione tra vittima e presunto omicida

Le indagini si stanno concentrando su Malta poiché è proprio sull’isola che la donna e Francis Kaufmann si sarebbero conosciuti. Fin qui secondo quanto emerso, la vittima si trovava a Malta dal 2023, ma gli inquirenti stanno cercando di capire la natura della loro relazione, i motivi che li hanno spinti a spostarsi e se ci siano elementi pregressi che possano aiutare a comprendere l’atroce delitto.

Le implicazioni del caso internazionale

L’omicidio di Villa Pamphili, con l’arresto in Grecia e le indagini che si estendono a Malta, si configura come un caso internazionale dalle forti implicazioni giudiziarie e, potenzialmente, diplomatiche.

La scelta di Kaufmann di rifiutare l’estradizione in Italia pone una sfida legale non indifferente, richiedendo l’attivazione di complessi meccanismi di cooperazione giudiziaria internazionale.

Francis Kaufmann: un giramondo con alias e passaporto falso

Intanto altre novità emergono anche sul 46enne statunitense arrestato in Grecia, accusato della morte della bambina di sei mesi (forse sua figlia) e della madre.

L’uomo usava un passaporto americano falso sotto l’alias “Rexan Ford” e persino un nome italiano, “Matteo Capozzi”, per affittare barche e muoversi in Europa, e nel suo passato californiano figurano cinque denunce per violenza.

Gli investigatori ora sono focalizzati sul cercare di identificare la donna che viaggiava con lui, “Stella”, forse ucraina, lituana o russa, mentre le bugie e le identità fittizie di Kaufmann complicano ulteriormente il caso.