Il Campidoglio si arrende di fronte al cantiere vuoto dell’ex Gil di Ostia (FOTO)

Il Campidoglio abbandona il cantiere dell’ex Gil di Ostia e l’opposizione lancia l’allarme sui tempi dei lavori e i danni per le casse comunali

Lavori a rilento e progressi pachidermici nella ristrutturazione dell’edificio di Ostia che negli anni del Ventennio ha ospitato i locali dell’ex Gil, la Gioventù italiana del Littorio, al civico 22 di Corso Duca di Genova.

Il Campidoglio abbandona il cantiere dell’ex Gil di Ostia e l’opposizione lancia l’allarme sui tempi dei lavori e i danni per le casse comunali

Le immagini che emergono da un sopralluogo alla struttura chiesto da Mariacristina Masi, consigliere di Fratelli d’Italia in assemblea capitolina, ed effettuato alla presenza del Responsabile Unico del Procedimento (Rup) e dell’assessore competente del X Municipio, sono “sconfortanti”.

Transenne provvisorie fatte di reti di plastica in stato di completo abbandono, ponteggi vuoti su calcinacci sparsi ovunque e soffitti tamponati da travi di contenimento in alluminio sotto volte di mattoni che attendono, da anni, di essere coperti dall’intonaco oltre che debitamente rasati prima di una verniciatura rinviata a data da destinarsi.

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E’ la fotografia di un cantiere abbandonato dal Comune di Roma Capitale che è la stazione appaltante dei lavori.

Una storia infinita fatta di ‘stop and go’, una sorta di stillicidio che parte da lontano. Per la precisione dal 2017 quando fu presentato il progetto di riqualificazione e al governo della Giunta capitolina c’era l’amministrazione pentastellata guidata dalla sindaca, Virginia Raggi.

L’obiettivo era di recuperare i locali dell’ex Gil e di destinarli a funzioni che valorizzassero la lotta per la legalità in una cittadina insidiata dalle ombre delle attività illecite su cui puntualmente si accendono i riflettori della cronaca.

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Lo storico edificio progettato dall’architetto Paolo Benadusi, tra il 1933 e il 1936 e originariamente costruito per ospitarvi la sede locale dell’Opera nazionale Balilla di mussoliniana memoria, negli Anni Settanta si è trasformato in una scuola prima di essere abbandonato al degrado e dovrebbe diventare una caserma destinata a ospitare gli uffici della polizia locale di Ostia e quelli del giudice di pace.

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La nuova destinazione d’uso ha assunto ancora maggior concretezza dopo che, nel mese di maggio del 2023, la Cisl Funzione Pubblica di Roma e Rieti aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica ed allo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro), per conoscere lo stato dell’arte degli interventi richiesti nella Caserma Calcioli della Polizia Locale del X Gruppo Mare, situata in Via Capo delle Armi 56 a Ostia.

Inutile dire che, con il trasferimento dei caschi bianchi nell’ex Gil, il Comune risparmierebbe anche i costi di affitto di una sede con pesanti problemi di sicurezza e salubrità per il personale che la utilizza.

Ma, proprio nella primavera di due anni fa, i lavori di ristrutturazione dell’edificio ex Gil hanno subito un nuovo alt dovuto al fatto che l’impresa appaltatrice di lavori di riconversione aveva presentato una richiesta di variante correlata a dubbi inerenti la tenuta statica dell’immobile.

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Gli interventi di restyling sono poi ripresi ma si sono arenati sul rifacimento del muro di cinta esterno, mentre all’interno lo scenario di quello che dovrebbe essere un cantiere in attività è addirittura disarmante.

I timori già espressi da Mariacristina Masi in precedenti atti di sindacato ispettivo indirizzati agli uffici competenti del Campidoglio, hanno trovato puntuale conferma.

Le attività di recupero, a meno di miracolose accelerazioni, non termineranno di certo entro il termine ultimo del prossimo mese di novembre.

Abbiamo fatto bene a richiedere un sopralluogo presso l’ex Gil -scrive in una nota l’esponente di Fdi- i nostri timori erano purtroppo fondati e i lavori non solo finiranno per novembre 2025, ma potrebbero ritardare di oltre un anno. Il Municipio ha anche preannunciato di voler attivare le procedure di inadempimento, qualora non si recuperasse sul cronoprogramma”.

L’ormai sicuro slittamento del fine lavori ha un’ulteriore ripercussione dal punto di vista patrimoniale.

Si tratta dei maggiori oneri derivanti dalle spese di affitto pagate da tutti i cittadini romani a causa della forzata permanenza della caserma dei vigili urbani del X Gruppo Mare nella sede, ammalorata, di viale Capo delle Armi.

Una perdita economica secca su cui Masi ha presentato un esposto per danno erariale alla Corte dei Conti augurandosi da parte dell’amministrazione capitolina “più senso di responsabilità nei confronti dei cittadini”.

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