Rientri dalle spiagge al rallentatore sulla Metromare: mancano i treni anche nel weekend

Rientri dalle spiagge al rallentatore sulla Metromare, servizio in deficit di treni e corse nonostante l’aumento della domanda

Metromare, pendolari esasperati: “Lavori a rilento e stop dei treni la sera, non ce la facciamo più”
Immagine di repertorio

Rientri dalle spiagge al rallentatore sulla Metromare per chi ha deciso di raggiungere il litorale romano via treno in questa assolata giornata di giugno, più simile agli scampoli di un’estate torrida che a una calda, ma sopportabile, di fine primavera.

Rientri dalle spiagge al rallentatore sulla Metromare, servizio in deficit di treni e corse nonostante l’aumento della domanda

La causa del disservizio risiede nella ormai cronaca mancanza di convogli che crea assembramenti e attese che sfiorano i 60 minuti sulle banchine delle fermate del capolinea della Cristoforo Colombo dove si assiepano, in attesa di ritornare nella capitale, i tanti pendolari giunti sulle spiagge del litorale in quest’inizio di fine settimana.

Nell’ora di punta di oggi, sabato 14 giugno, è stata soppressa la corsa delle 19.02 da Ostia per la stazione urbana di Porta San Paolo costringendo così i viaggiatori diretti alla capitale ad aspettare il treno successivo per circa 45 minuti.

E non è andata meglio a coloro che, invece, dal capolinea opposto di Porta San Paolo attendevano di poter salire sul convoglio diretto verso i Lido di Roma.

In quest’ultimo caso la riduzione del materiale rotabile ha provocato la cancellazione del treno delle 19.57, con un allungamento di 40 minuti dei tempi di permanenza in banchina prima di riuscire a salire sulla prima corsa disponibile.

In realtà si tratta di un déjà vu ampiamente previsto dal Comitato Pendolari Roma-Ostia attraverso un’analisi dei dati relativi alla flessione delle corse nel mese di maggio.

Analisi che ha evidenziato una consistente decurtazione delle corse, passate dalle 3511 di aprile alle 3429 del mese scorso, mascherata dalla falsa impressione di un miglioramento del servizio, perché i ritardi e le soppressioni, rimaste stabili allo 0,3%, secondo quanto comunicato dall’azienda di trasporti, darebbero diminuite dal 14,6% al 10,6%.

Ma si tratta, appunto, solo di un’impressione perché, inserendo nel computo finale anche le corse ‘straordinarie’ cancellate, i dati subiscono un totale ribaltamento e la percentuale dei fuori orario, invece di ridursi, si impenna dal 15,1% di aprile al 17,5% di maggio.

Si tratta di numeri eloquenti perché i treni straordinari ad aprile sono stati solo 353, rispetto ai 518 del mese precedente. Di questi 321 sono quelle definiti “sottilette”, vale a dire effettuati fra una corsa ufficiale e l’altra, e 32 i cosiddetti viaggi a “spazzola” aggiuntivi, e cioè diretti da Acilia verso Porta San Paolo ma che non sono stati messi in linea.

La spiegazione per cui si tratta di una pillola dorata è semplice, rilevano i pendolari, “per Cotral basta ridurre le già scarse flotte di treni in linea e togliere alcune decine di corse al giorno per essere più ‘regolari’”.

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