Detenuto di Regina Coeli evade (scalzo) durante una visita in ospedale. E’ caccia all’uomo

Il detenuto è fuggito scalzo durante la visita all'ospedale Santo Spirito: diramate le ricerche a livello nazionale

Il detenuto mentre evade a pied nudi. Foto Canaledieci

Un detenuto del carcere romano di Regina Coeli è riuscito a fuggire questa mattina durante una visita medica presso l’ospedale Santo Spirito. L’uomo, Gianluca C., un 45enne di origine pugliese, era stato trasferito per accertamenti dopo aver dichiarato di essere stato aggredito dai compagni di cella. In realtà, si era procurato da solo una lieve ferita al naso sbattendo contro le sbarre della cella. Dopo pochi giorni dalla fuga, il detenuto è stato arrestato a Roma mentre consumava un furto.

Il detenuto è fuggito scalzo durante la visita all’ospedale Santo Spirito: diramate le ricerche a livello nazionale

Tuttavia, il medico della struttura ha ritenuto opportuno disporne il trasferimento per le cure del caso. Appena giunto in ospedale, mentre era in procinto di essere sottoposto a una Tac, il detenuto è fuggito a piedi, lasciando persino le ciabatte. È ora ricercato a livello nazionale.

Detenuto di Regina Coeli evade (scalzo) durante una visita in ospedale. E' caccia all'uomo 1
Il detenuto evaso

L’uomo, in attesa di giudizio, era stato associato al carcere di Regina Coeli da pochi giorni, il suo ingresso nell’istituto risale al nove giugno.

Piantonamenti a rischio

Gianluca Garau, vice segretario regionale del Sindacato Polizia Penitenziaria, ha commentato l’evasione denunciando la grave carenza di personale nelle carceri, in particolare nei servizi di piantonamento esterno. “Gli agenti – ha spiegato – sono costretti a turni massacranti di 8, 10, fino a 18 ore consecutive, spesso senza pause per mangiare o bere, per garantire la sicurezza e prevenire fughe. Nonostante l’accordo nazionale preveda turni di 6 ore, si continuano a imporre orari illegittimi nell’indifferenza generale, danneggiando gravemente il personale penitenziario“.

Allarme carceri

Questo episodio riaccende i riflettori sulla drammatica situazione degli istituti penitenziari del Lazio, in particolare Regina Coeli, dove si registra un tasso di sovraffollamento del 187,2%: a fronte di una capienza di 628 detenuti, ne sono presenti ben 1.093. La carenza di personale è altrettanto allarmante: mancano circa 130 agenti, pari al 26% dell’organico previsto.

Secondo la Fns Cisl Lazio, che da tempo denuncia le condizioni critiche in cui opera la Polizia Penitenziaria, il problema è diffuso in tutta la regione. Nella sola area di competenza del Provveditorato del Lazio, Abruzzo e Molise, mancano complessivamente 920 agenti. Altri istituti fortemente sottodimensionati includono Rebibbia, Velletri, Rieti, Viterbo e Frosinone.

Anche il settore della giustizia minorile è in grave difficoltà. A Casal del Marmo, l’incendio di una camera di pernottamento il 10 giugno scorso ha evidenziato l’urgenza di potenziare organici e strutture. Lì, 61 minori (tra cui 9 ragazze) convivono in condizioni di sovraffollamento, mentre mancano 10 agenti, soprattutto nei ruoli ispettivi.

A livello regionale, nei 14 istituti del Lazio, il sovraffollamento ha raggiunto quota 1.438 detenuti oltre la capienza.

Droga, a Rebibbia arriva coi droni

Qualche giorno fa a Rebibbia altro allarme. La polizia penitenziaria è riuscita a intercettare quattro chili di hashish lanciati da una flotta di droni. Lo stupefacente è stato recuperato in un piazzale.