Movida fuori controllo ai Parioli. Si beve troppo e si innescano le sfide in strada, nelle piazze. La notte scorsa, tra sabato 24 e domenica 25 maggio, una rissa tra due gruppi di giovanissimi ha mandato in tilt la zona tra viale Maresciallo Pilsudski e l’Auditorium, cuore pulsante della movida di Roma Nord.
Movida fuori controllo tra i giovanissimi, ieri notte l’ultima rissa: un ragazzo ferito e i poliziotti costretti a usare lo spray al peperoncino
L’ennesimo episodio di violenza, scoppiato intorno all’una, ha costretto la polizia a intervenire con più pattuglie, supportate dalla municipale.
Per disperdere la folla e placare gli animi, gli agenti sono stati costretti anche a usare spray al peperoncino.
Un ragazzo, invece, è rimasto ferito alla testa è stato soccorso dal 118, mentre il traffico è stato bloccato fino alle tre del mattino.
Un copione che si ripete ormai ogni fine settimana in diversi quartieri della Capitale.
Intanto, la Questura in pochi giorni ha prima disposto la chiusura temporanea di 15 giorni prima del Room26 e poi del Piper Club, storico locale di via Tagliamento, mentre i residenti di Corso Sempione e Città Giardino denunciano condizioni di vivibilità al limite tra schiamazzi notturni, traffico ingestibile, spaccio e aggressioni.
I gestori dei locali lanciano l’allarme
Anche i gestori dei locali notturni lanciano l’allarme. Asso Intrattenimento, l’associazione di categoria, ha inviato una lettera a Comune, Regione, Questura e Prefettura chiedendo un codice di condotta condiviso per affrontare la situazione.
Giancarlo Bornigia junior, delegato per il Lazio dell’associazione e socio del Piper, respinge le accuse che puntano il dito contro le discoteche: “Non siamo noi il problema. I ragazzi oggi escono per ubriacarsi. E noi ovviamente non facciamo entrare chi è ubriaco, il personale è formato e gli addetti alla sicurezza sono regolarmente registrati. Ma basta un errore di uno su mille e l’intero sistema viene demonizzato”.
La richiesta è chiara: “Serve un tavolo urgente con le istituzioni. Le linee guida del Ministero dell’Interno sono pronte da gennaio, ma nessuno ci ha ancora convocati. Non possiamo più aspettare.
Di fronte a ogni criticità – che avvengono perlopiù fuori dai locali – avvertiamo le forze dell’ordine e le stesse segnalazioni vengono poi utilizzate per disporre le chiusure”.