Il circolo velico Nauticlub Castelfusano di Ostia rischia di sparire. Nonostante i grandi risultati sportivi riscossi nella sua attività quarantennale, i vertici dell’associazione sportiva hanno deciso di non candidarsi per la riassegnazione della spiaggia. Così, per 800 appassionati di vela, potrebbe iniziare la fine dell’associazione o, tutt’al più, un periodo di migrazione verso altri lidi con costi imprevisti.
Soci del Nauticlub in fibrillazione: la presidenza decide di non partecipare alla gara comunale per l’assegnazione della concessione demaniale dello spazio storico di Castelfusano
Tutto ruota intorno alla decisione dell’Amministrazione Capitolina di mettere a bando, tra le concessioni demaniali, quella di lungomare Amerigo Vespucci 50 su cui svolge da oltre quarant’anni la propria attività velica l’Associazione Sportiva Dilettantistica Nauticlub Castelfusano, associata alla FIV (lotto A 25). Risale, infatti, al 1985 la fusione tra il dopolavoro Montedison, concessionario della spiaggia, e il circolo Azzurra che ha dato vita al Nauticlub Castelfusano.
La decisione di Roma Capitale di indire un bando di gara (lanciato il 14 febbraio) per la gestione degli arenili di Ostia, com’è noto, è dettata dalla necessità di adeguarsi alla direttiva europea Bolkestein, ormai consolidata anche nelle pronunce dei giudici nazionali, posta a garanzia dei principi di trasparenza e di libera concorrenza per gli operatori economici partecipanti alle gare per la gestione di beni demaniali tra cui spiagge e annesse attività commerciali.
Il Nauticlub Castelfusano, che appena lo scorso aprile ha ospitato una tappa della Coppa Italia Classe Windsurf Techno under 13, 15 e 17, che si è sempre distinto per essere una realtà sportiva inclusiva e importante centro di reclutamento per l’avviamento dei più giovani agli sport velici, annoverando tra i suoi soci anche campioni del mondo e atleti di assoluto interesse nazionale, non risulta però tra i concorrenti alla assegnazione della concessione demaniale della spiaggia corrispondente al lotto A25. E’ di tutta evidenza che la disponibilità diretta della concessione sia necessaria per lo svolgimento delle proprie attività sportive in modo meno oneroso rispetto a chi, quale soggetto “affittuario”, si vedrà costretto a confrontarsi con un concessionario privato che affiderebbe a titolo oneroso parte dei propri servizi facendo ricorso al noto art. 45 bis Codice della Navigazione.
Sembra che sul mancato rinnovo della concessione pesi la decisione di non presentare alcuna domanda di partecipazione e, ciò, pur in presenza da parte del Circolo di tutti i requisiti richiesti dal bando, manifestando così un’inspiegabile “carenza di interesse”.
Incredulità e malumori tra molti soci storici dell’Associazione, che riferiscono di non essere stati mai informati di tale decisione, non essendo mai stata allo scopo convocata un’assemblea ad hoc degli associati per discutere e, adottare sempre al suo interno, le decisioni più utili tra le quali quella di presentare la domanda. Purtroppo i soci hanno appreso della sicura perdita della concessione demaniale solo in occasione degli auguri di buone festività pasquali.
Perplessità inoltre sono espresse da molti soci, tra cui si annovera anche una nutrita schiera di legali, in ordine alle iniziative giudiziarie intraprese dal Nauticlub innanzi agli organi amministrativi in assenza della necessaria domanda di partecipazione al bando che palesa certamente una manifesta carenza di interesse.
Illuminante appare quanto espresso dall’Avvocatura capitolina nei propri atti difensivi del 3 aprile a fronte del tentativo disperato di chiedere una sospensione del bando per sussistenza del pericolo di venir meno di uno spazio dove esercitare l’attività sportiva. Sotto il profilo giuridico, è stato chiarito che il Nauticlub Castelfusano ben avrebbe potuto partecipare al bando di gara, non prevedendo questo, clausole contenenti prescrizioni idonee a sortire effetti immediatamente lesivi. In altre parole per l’Avvocatura capitolina l’Associazione sportiva era nella condizione di presentare la domanda e non può di questo certamente dolersi visto che, alla data del deposito della propria memoria (4 aprile), risulta ancora nei termini (prorogati al 7 aprile) per presentare la domanda.
Insomma, due sono le strade che, a questo punto della storia, si prospettano: la dissoluzione di una storia associativa gloriosa lunga quarant’anni oppure il pagamento da parte del circolo Nauticlub Castelfusano di un affitto presso uno dei prossimi concessionari demaniali per poter continuare nella propria attività.