Vespe calabrone ad Acilia. L’allarme: “I nidi stanno crescendo negli alberi non potati che invadono le finestre”

Residenti Ater assediati dalle vespe calabrone: "E' il secondo anno che la mancata potatura degli alberi ci mette a rischio punture e nidi vicino alle case"

Inizia la stagione della paura per i residenti delle palazzine ATER ad Acilia, di nuovo alle prese con una crescente invasione di vespe calabrone (Vespa crabro). Gli alberi non potati da oltre un anno, sono fuori controllo e stanno ancora una volta offrendo rifugio ideale ai pericolosi insetti, che entrano facilmente nelle abitazioni mettendo a rischio la sicurezza degli inquilini.

Residenti Ater assediati dalle vespe calabrone: “E’ il secondo anno che la mancata potatura degli alberi ci mette a rischio punture e nidi vicino alle case”

È scattato l’allarme vespe calabrone nel quartiere di Acilia, e precisamente nelle palazzine ATER di via Valeriano Cobbe. Gli alberi, cresciuti a dismisura a causa di una mancata potatura protrattasi per oltre un anno, sono diventati un vero e proprio ricettacolo per la Vespa crabro, il più grande vespide europeo.

Questi predatori di altri insetti, sarebbero fortemente attratti dalle infiorescenze degli alberi presenti in questi giardini condominiali, che peraltro hanno crescita rapida e incontrollata di rami e foglie, che stanno invadendo le finestre delle abitazioni, consentendo alle vespe calabrone, anche un facile accesso all’interno con conseguenze potenzialmente gravi per gli abitanti.

Infestazione documentata: I residenti temono nidi e punture pericolose

La preoccupante situazione è stata documentata da alcuni residenti, che hanno condiviso sui social media le prime immagini di vespe calabrone ritrovate all’interno del condominio, a testimonianza dell’inizio dell’invasione.

Gli alberi incriminati si trovano nel giardino interno delle palazzine ATER, dove, secondo le denunce degli stessi residenti, non vengono effettuate potature da oltre un anno.

Una negligenza che ha portato ad una crescita fuori controllo della vegetazione, in particolare laddove gli alberi si trovano proprio di fronte alle finestre degli appartamenti. Le fitte chiome, invadendo completamente le aperture, rendono difficoltosa la chiusura delle finestre e ostacolano la circolazione dell’aria.

Nidificazione imminente: un pericolo crescente con la Primavera

Con l’arrivo della bella stagione, la preoccupazione dei residenti aumenta esponenzialmente. Oltre al problema della ventilazione degli ambienti, il timore maggiore riguarda la nidificazione delle vespe calabrone, che inizia proprio in questo periodo, tra aprile e maggio, quando la regina solitaria fonda nuovi nidi:

“Il problema della ventilazione ora è ancora tollerabile, ma la scorsa estate non respiravamo – spiegano -. L‘aspetto peggiore di tutti però, è che stiamo diventando fobici per la paura dell’invasione delle vespe calabrone, con le conseguenze che potrebbero derivare dalle punture di questi grossi insetti in un fase di difesa dei nidi. Nel condominio vivono alcuni soggetti allergici”.

Il ciclo di vita annuale di questi insetti prevede la crescita della colonia durante l’estate e la morte della maggior parte degli individui con l’autunno, mentre la regina sopravvive per dare vita a una nuova colonia nella primavera successiva: “E dunque se il problema della mancata potatura non verrà risolto tempestivamente, si rischia una proliferazione incontrollata di vespe calabrone nelle immediate vicinanze delle abitazioni” – concludono.

Rischio sanitario: punture dolorose e potenziale shock anafilattico

Le punture di Vespa crabro sono notoriamente pericolose, soprattutto per le persone allergiche al veleno. Le conseguenze possono variare da forti dolori e gonfiori locali a gravi difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, allo shock anafilattico, una reazione potenzialmente fatale.

I residenti della Madonnetta ricordano diverse segnalazioni effettuate anche lo scorso anno tramite il numero 060606 e ai Vigili del Fuoco, anche se è l’ATER che dovrebbe intervenire come ente competente per la risoluzione del problema legato alla gestione del verde pubblico.

Richiesta d’intervento urgente

Di fronte all’inerzia percepita, l’unica azione rimasta ai residenti è il monitoraggio costante dei rami degli alberi per individuare la presenza di nidi allo stato iniziale.

L’obiettivo è bloccare la crescita delle colonie sul nascere, considerando che i nidi di vespe calabrone possono raggiungere dimensioni considerevoli, superando i 60 cm di altezza e contenendo un elevato numero di cellette con larve. E ora la comunità residente chiede un intervento urgente da parte dell’ATER per la potatura degli alberi e la messa in sicurezza delle aree comuni, al fine di scongiurare una pericolosa infestazione di vespe calabrone:

“La paura che abbiamo oltre alla crescita, è che, entrando nelle case, le vespe calabrone possano trovare ulteriori cavità artificiali come sottotetti o cassonetti delle tapparelle per nidificare, trasformando la situazione in una minaccia ancora più grave per la nostra sicurezza” – concludono.