Nuove nascite sulla spiaggia di Torre Flavia: c’è anche il pullo chiamato Francesco

Tra le nuove nascite di Torre Flavia c'è quella del "baby" corriere piccolo Francesco

Nuove nascite sulla spiaggia di Torre Flavia: c’è anche il pullo chiamato Francesco
Il nido di fratino messo in sicurezza

La primavera porta nuove meraviglie sulla costa laziale e la spiaggia di Torre Flavia, tra Ladispoli e Cerveteri, si conferma ancora una volta rifugio prezioso per la biodiversità. Nelle scorse ore sono arrivate due notizie che scaldano il cuore, anche alla luce delle iniziative intraprese per la protezione di questo tratto di costa. Sono nati i primi pulli del 2025 ed è stato trovato un nido di fratino.

Tra le nuove nascite di Torre Flavia c’è quella del “baby” corriere piccolo Francesco

Il primo a venire alla luce a Torre Flavia è Francesco, un pullo di corriere piccolo (Charadrius dubius), nato nella giornata di mercoledì 23 aprile, chiamato così in omaggio al Papa.

Poche ore dopo, un’altra piccola vita ha fatto capolino sulla spiaggia: si tratta di Pacifica, il secondo pullo a cui è stato dato questo nome anch’esso pieno di significato e che richiama alla pace e alla serenità.

A scegliere i nomi sono stati Corrado Battisti, responsabile dell’oasi protetta, e i volontari che da anni operano instancabilmente per la protezione di questo habitat unico.

Tra le nuove nascite di Torre Flavia c'è quella del "baby" corriere piccolo Francesco

Un’altra sorpresa: scoperto un nido di Fratino

Nella giornata di ieri, 24 aprile, è arrivata una nuova scoperta: è stato, infatti, individuato un nido di fratino, una specie sempre più rara.

Per proteggere i nidi le amministrazioni locali di Ladispoli e Cerveteri mettono in atto ogni anno iniziative nella zona della spiaggia di Torre Flavia.

“È stato rinvenuto un nido di Fratino (poche coppie in tutto il Lazio, meno di 10) che puntualmente viene a Ladispoli per nidificare. Subito collocata la gabbietta protettiva anti predatori dal gruppo operatori”, spiegano dal Comune di Ladispoli.

“Il Fratino ha stato di conservazione cattivo – si legge sul sito della Lipu – a causa di una contrazione di areale e di popolazione e per il degrado e la riduzione del suo habitat ottimale. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole. La popolazione italiana, di grande rilevanza a livello continentale con 500-700 coppie e un trend che appare in forte declino negli ultimi decenni. Un aiuto importante alla specie è la recente creazione del Cncf, ovvero il Comitato nazionale per la conservazione del Fratino, che ogni due anni monitora la specie in tutta Italia”.

Una specie, quindi, tenuta sotto controllo dal punto di vista della protezione e dei numeri. Fondamentali, quindi, le iniziative che sul litorale vengono prese nel periodo in cui il fratino nidifica.