Villa plurifamiliare dell’Axa sottoposta a sequestro preventivo dalla Procura

Villa plurifamiliare dell’Axa sottoposta a sequestro preventivo nell’ambito di un procedimento giudiziario

Un'immagine dell'immobile dell'Axa a cui sono stati apposti i sigilli

La Procura della Repubblica di Roma ha sottoposto a sequestro preventivo una villa plurifamiliare situata nel quartiere residenziale dell’Axa.

Villa plurifamiliare dell’Axa sottoposta a sequestro preventivo nell’ambito di un procedimento giudiziario

Si tratta di una misura di urgenza che il pubblico ministero può richiedere al giudice competente nell’ambito di un procedimento giudiziario. La misura cautelare è stata eseguita dagli agenti della polizia locale di Roma Capitale e riguarda un immobile situato in via Euripide 126 relativamente agli appartamenti contrassegnati dai numeri da 1 a 8.

Il sequestro, secondo quanto previsto dall’articolo 321 del codice di procedura penale, attiene a un procedimento penale ma può essere revocato sia dal pubblico ministero che lo ha disposto, sia dall’interessato che ha diritto di impugnarlo nell’ambito di un’indagine che lo riguardi.

L’apposizione dei sigilli non è sfuggita ai residenti e neppure al presidente del Comitato di Quartiere di Axa-Palocco, Ciro Orsi, secondo il quale il sequestro disposto dalla Procura “emesso nell’ambito di un’indagine in corso conferma l’attenzione e il rigore con cui le autorità stanno operando per contrastare eventuali abusi edilizi e violazioni delle norme vigenti impedendo che il bene venga utilizzato in modo illecito o arrecando ulteriore danno alla collettività”.

Una valutazione di parte che potrebbe essere smentita dall’ulteriore proseguimento dell’iter giudiziario perché il sequestro preventivo non equivale a una sentenza di condanna ma a un intervento che, nelle more del contraddittorio, punta a congelare la situazione giuridica dell’oggetto sequestrato.

In questo caso si tratta dell’immobile di via Euripide, e senza che venga tolta alla controparte la possibilità di dimostrare la legittimità delle proprie ragioni nell’ambito del contenzioso tra lo Stato e chi detiene la proprietà della struttura.