Tragedia sfiorata a Ostia Antica, un’auto rompe il semiasse e rischia di schiantarsi sulla ferrovia Roma-Lido.
Tragedia sfiorata a Ostia Antica, auto contro barriere di protezione insufficienti a garantire la sicurezza della strada
L’incidente, apparentemente banale, si è verificato intorno alle ore 12.30 di oggi, mercoledì 9 aprile, quando la vettura ha improvvisamente sterzato in direzione delle protezioni para-pedonali collocate tra la strada e il viadotto su cui transitano i treni.
Il sinistro si è verificato su via Agostino Chigi mentre la Fiat Punto procedeva in direzione di via di Castel Fusano. Di colpo la sbandata, provocata dal guasto improvviso, e l’impatto, si presume avvenuto a velocità abbastanza bassa, contro le barriere di tubi innocenti, colorate a strisce bianche e rosse. La strada, tra l’altro, è a doppio senso ed è un caso che in quel momento non stesse sopraggiungendo nessuno dalla corsia opposta.
Sul posto per la messa in sicurezza dell’area e la gestione della viabilità sono intervenuti gli agenti del X Gruppo Mare della polizia locale di Roma Capitale.
Una velocità più elevata o un mezzo di stazza superiore a un’utilitaria avrebbe senza dubbio spazzato via le protezioni, con il rischio di finire sui binari magari proprio durante il passaggio di un convoglio.
L’evento di oggi riaccende i riflettori sulle carenze che caratterizzano la mancanza di sicurezza di molte strade di Ostia e del suo entroterra in corrispondenza di fossati e di alberi ad alto fusto collocati proprio sul ciglio della pavimentazione.
Il problema dell’attribuzione delle responsabilità di una manutenzione che lascia a dir poco a desiderare è emerso più volte nel corso del tempo soprattutto in occasione degli incidenti mortali.
Ad accendere i riflettori su un tema caratterizzato da una lunga sequenza di sentenze, spesso in aperto contrasto tra loro, nel mese di aprile ello scorso anno fu l’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Roma respinse l’ennesima richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura sulla tragica scomparsa di Noemi Carrozza. Le sincronette 20enne morì il 15 giugno del 2018 a poca distanza dalla rotonda di Ostia (leggi qui). A parere della Procura, infatti, la presenza di un guardrail avrebbe probabilmente attenuato le conseguenze del terribile impatto contro il tronco dell’albero posto al lato di via Cristoforo Colombo e aumentato le chance di sopravvivenza di Noemi.
La sentenza della Cassazione sull’installazione delle barriere di sicurezza
A sgombrare qualsiasi dubbio in merito agli obblighi gravanti sui gestori pubblici delle strade e in primo luogo i Comuni ci ha pensato, da tempo, la sentenza 9547/2015 della III Sezione Civile della Corte di Cassazione del 12 maggio 2015 n. 9547 in materia di responsabilità civile per omessa predisposizione di guardrail.
L’aspetto più tranchant del dispositivo è che l’obbligo di installare le barriere metalliche e quello di risarcire i danni verificatisi nei punti non protetti è indipendente dal concorso di colpa di chi si trovava alla guida del veicolo o di terzi eventualmente implicati nella dinamica del sinistro.
E’ il custode della strada, secondo la Cassazione, che deve provvedere all’installazione e alla manutenzione della segnaletica e delle pertinenze previste da leggi e regolamenti
Non c’è imprudenza o colpa del conducente che tenga. Se in un incidente stradale un veicolo finisce contro un ostacolo, come il tronco di un albero, o in un fossato non protetto adeguatamente da un guardrail, a pagare per i danni conseguenti al sinistro è la Pubblica Amministrazione responsabile di quel tratto di strada. E questo anche se chi ne è rimasto vittima ha tenuto una condotta contraria alle norme del Codice della Strada per esempio, superando il massimo della velocità massima consentita.
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