La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio stradale sul caso del ciclista morto in seguito a una caduta sulla pista ciclabile di Ostia. Ad occuparsi del fascicolo il pm Giovanni Battista Bertolini.
Per il ciclista morto sulla ciclabile la procura di Roma ha aperto un fascicolo: il fulcro dell’inchiesta
Riccardo Simeone, 85 anni, ex imprenditore tessile di Ostia, è morto il 14 marzo in ospedale, dopo giorni di agonia. A rivelarsi fatale la caduta di alcuni giorni prima, il 6 marzo, all’altezza del civico 38 di via Lutazio Catulo, su un tratto della ciclabile – come hanno annotato i vigili urbani del X Gruppo Mare – invaso dalla sabbia.
Amante del ciclismo e degli sport all’aria aperta l’imprenditore al momento della caduta indossava un casco, eppure l’impatto con il marciapiede accanto alla pensilina Atac, mai utilizzata proprio per la sua pericolosità, non gli avrebbe dato scampo.
Il ciclista era stato soccorso da un gruppo di militari dell’Esercito attrezzati con un defibrillatore e consegnato all’equipaggio di un’ambulanza dell’Ares 118 che lo ha trasportato al pronto soccorso in codice rosso.
Purtroppo le sue condizioni di salute sono apparse subito gravi: a causa del trauma facciale ma anche per la frattura di due vertebre. Dopo alcuni giorni di agonia la morte in ospedale.
Fulcro dell’inchiesta, la sabbia
Al centro dell’inchiesta potrebbe finire proprio la sabbia che invade la pista ciclabile.
Particolare che potrebbe portare a eventuali responsabilità dell’amministrazione locale per la mancata pulizia, ma anche perché si tratterebbe di raffiche di sabbia provenienti dai campi di beach volley dello stabilimento Kursaal dismesso e non più affidato in concessione.
Nel loro verbale – inviato poi in Procura – gli agenti della Polizia locale avevano segnalato proprio la presenza di un esteso cumulo di sabbia sulla pista ciclabile, imprevisto che potrebbe aver determinato la caduta del ciclista con le conseguenti lesioni mortali.
Intanto Azione, con i suoi consiglieri comunali, ha scoperto che la rimozione della sabbia dalla pista ciclabile non rientra nel contratto di servizio dell’Ama. Tanto che il consigliere municipale Andrea Bozzi l’ha definita “terra di nessuno”.
Mentre Confesercenti Ostia, alla luce dell’accaduto, è arrivata a chiedere la sospensione del progetto di prolungamento della pista ciclabile su tutto lungomare Amerigo Vespucci.