Andrea Bozzi (Azione): “La sabbia su ciclabile e marciapiedi è terra di nessuno: l’Ama è esonerata”

L’opposizione insorge contro l’inerzia che abbandona il Lido alla presenza di sabbia su ciclabile e marciapiedi del lungomare

Sabbia e al tempo stesso “terra di nessuno”, con riferimento all’abnorme quantità di rena che invade marciapiedi e piste ciclabili di Ostia, teatro nella giornata di ieri, giovedì 6 luglio, di un gravissimo infortunio. 

L’opposizione insorge contro l’inerzia che abbandona il Lido alla presenza di sabbia su ciclabile e marciapiedi del lungomare

Un ciclista è stato scaraventato a terra quando la sua bici elettrica è finita su uno dei tanti accumuli di sabbia portati dal vento e abbandonati dall’amministrazione a un destino infido e molto pericoloso.

A domandare chiarezza agli uffici competenti dopo il drammatico incidente è il consigliere di Azione, Andrea Bozzi, che ricorda come, alcuni mesi fa, avesse fatto approvare dall’assemblea locale “un documento che chiedeva al Campidoglio di dotare Ama di un mezzo idoneo a raccogliere con facilità la sabbia che di deposita sul lungomare invadendo anche la pista ciclabile”.

La mozione non aveva avuto seguito nonostante l’esponente del partito di opposizione avesse dato per “scontato che, alla voce ‘Pulizia del Lungomare’ del contratto di servizio tra Ama e Comune di Roma Capitale fosse compresa anche la rimozione della sabbia che è classificata come ‘rifiuto speciale’ e non si può spazzare o rimuovere con una pulizia ordinaria”.

L’amara sorpresa è venuta dopo, nonostante sia noto che Ostia soprattutto d’inverno è travolta da venti impetuosi.

Andrea Bozzi ha, infatti, scoperto tramite interpellanze alla Commissione Ambiente che il fatidico ‘contratto di servizio’ per questo genere di interventi non esiste e non contempla neppure la rimozione di sabbia sui marciapiedi o piste ciclabili.

Quindi il problema va oltre la mancanza di un mezzo ‘aspira sabbia’ che sul Lido di Roma resta una chimera mentre fa parte delle attività di bonifica svolte, tramite la pubblicazione di appostiti bandi, da tanti altri comuni costieri limitrofi a Ostia.

Il Campidoglio paga la pulizia delle banchine del Tevere, sapendo di averle – incalza Bozzi – e dimentica che ad Ostia c’è un lungomare con tanto di ciclabile. O semplicemente lo sa, ma non provvede. E’una situazione vergognosa rispetto alla quale il X Municipio resta inerte e non fa appalti o, per lo meno, pressioni per indurre il Comune a sbloccare la situazione e intanto programma l’estensione della pista ciclabile a Levante”.

“Continueremo a mobilitarci – conclude l’esponente di Azione – promuovendo istanze in Municipio e in Comune mentre chi governa guarda il mare”.

La protesta delle associazioni di categoria e degli operatori balneari

Intanto sul litorale si diffondono lo sdegno e la preoccupazione per la rovinosa caduta del ciclista a bordo del mezzo elettrico ribaltatosi al suolo sul Lungomare Lutazio Catulo nei pressi del Barkabar, e che ha rischiato di morire, per un arresto cardiaco causato dal trauma cranico subito nonostante il caschetto battendo la faccia sul marciapiedi, se non fosse stato soccorso all’istante da alcuni operatori dell’esercito di passaggio in quel momento.

Un’ulteriore verifica effettuata sul campo da canaledieci.it ha permesso di individuare tutti i punti del litorale romano che versano in condizioni di degrado analoghe a quelle della zona di Levante.

E’ il caso del lungo tratto tra la spiaggia libera “Verde”, meglio nota come ex Faber Beach, e il Village, lo stabilimento affidato all’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla criminalità, oggetto di abbandono e vandalismi dove la sabbia trascinata dal vento, è distesa e spessa quasi come una seconda spiaggia.

Stessa situazione in corrispondenza dei due varchi d’accesso alle spiagge libere comunali, quella degli Sposi e la Gialla, di fronte alla ex Colonia Vittorio Emanuele III.

Di fronte al degrado denunciato da Azione in Municipio insorge anche l’associazione Confesercenti Ostia-X Municipio che, per bocca della presidente, Valentina Fabbri Biancone, chiede di rivedere il progetto di allungamento della nuova pista ciclabile

Biancone invoca l’attuazione di politiche di “mobilità sostenibile che impediscano di ubicare percorsi dedicati alle bici davanti all’accesso ai lidi, sia per un problema di sicurezza, di attraversamento che di scarico merci, sia per un problema ambientale, visti i forti venti e le mareggiate che ricoprono di sabbia la pista ciclabile, spesso inutilizzabile durante l’inverno”.

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