Ostia, morte Cristiane Angelina Soares De Souza: rinvio a giudizio per il compagno

La donna era morta dopo un terribile volo dal quarto piano di una palazzina di via Marino Fasan

Ostia, morte Cristiane Angelina Soares De Souza: rinvio a giudizio per il compagno

E’ stato rinviato a giudizio Dorin Nemtelea, il 40enne moldavo accusato della morte di Cristiane Angelina Soares De Souza. La 46enne brasiliana era stata trovata senza vita lo scorso 4 aprile sul marciapiede di via Marino Fasan a Ostia.

La donna era morta dopo un terribile volo dal quarto piano di una palazzina di via Marino Fasan

Cristiane Angelina Soares De Souza era precipitata nell’aprile scorso dal 4° piano di una palazzina di via Marino Fasan. Ora il compagno moldavo, nonché coinquilino, è stato rinviato a giudizio per omicidio doloso, aggravato dal vincolo affettivo e dalla convivenza.

Si dovrà presentare il 1° aprile presso la Corte di Assise di Roma.

Già qualche giorno dopo questa tragica morte si era ipotizzato il femminicidio e il gip, a piazzale Clodio, l’8 aprile aveva convalidato il fermo per omicidio volontario confermando la tesi della Procura.

Ad assistere le sorelle della donna è l’avvocato Guido Pascucci. L’udienza c’è stata giovedì 27 febbraio.
“L’elemento che mi ha colpito -spiega l’avvocato Pascucci – è stata la partecipazione delle persone che vivono nella palazzina e la loro totale collaborazione nei confronti degli inquirenti. Inoltre il caso ha voluto che la vicenda fosse in mano a Simona Calegari, giudice che conosce molto bene Ostia e che si è occupata di violenze sulle donne”.

Dalle indagini sarebbe emerso che, oltre ai danni legati alla caduta, sul corpo sarebbero state trovate tracce non compatibili con quel terribile volo dal quarto piano e compatibili  invece con altri segni di violenza.

Sono state valutate diverse prove. Tracce ematiche, saliva, video delle telecamere posizionate in casa. Inoltre la vittima avrebbe cercato in tutti i modi di aggrapparsi, con tutte le sue forze, per evitare di cadere nel vuoto.

“Siamo riusciti a far rinviare a giudizio il compagno moldavo e coinquilino, per omicidio doloso, aggravato dal vincolo affettivo e dalla convivenza. Prossima tappa il 1° di aprile presso la Corte di Assise di Roma”, scrive l’avvocato Pascucci.