Manca poco per il completamento della scogliera per la messa in sicurezza di un tratto del Lido di Levante a Ostia Lido. Il maltempo della notte scorsa ha distrutto il tratto terminale di pista per i camion, quella in corrispondenza dello stabilimento Shilling, sotto la Rotonda, e si prevede che la scogliera sarà finita entro un paio di giorni.
Con la collocazione della scogliera per la messa in sicurezza di un tratto del Lido di Levante scongiurato il pericolo di crolli. Irrisolta la questione macerie
La scogliera, lunga 350 metri e alta due è stata posizionata a circa 15 metri dall’arenile dal settore antistante al trampolino del Kursaal. In corrispondenza dello Shilling, invece, gli scogli saranno addossati alla base della Rotonda: operazione resa necessaria per la presenza in acqua dei resti del vecchio bar di spiaggia.
L’intervento è stato progettato e realizzato con la massima urgenza dal Dipartimento regionale alla tutela del Territorio Demanio e Patrimonio a difesa della costa dopo un sopralluogo tecnico effettuato quindici giorni fa quando il mare, a seguito dell’incessante effetto erosivo della spiaggia era arrivato a lambire il muro che separa la battigia dalla strada e fa da terrapieno di sostegno al piazzale su cui termina la via Cristoforo Colombo, arteria di collegamento tra l’Eur e il mare di Roma.

La nuova barriera soffolta consentirà di attenuare l’azione erosiva del moto ondoso in caso di nuove forti mareggiate e sarà inglobata nelle ulteriori attività di progettazione degli interventi di ripascimento già programmati dalla Regione per ricostruire le spiagge sommerse dalla progressiva avanzata del Tirreno.
Il primo degli interventi che consentiranno di allargare l’area ora invasa dalle acque inizierà a metà marzo mentre entro l’inizio dell’estate saranno completate altre due importanti opere necessarie per contrastare l’erosione costiera sul litorale di Ostia. La prima riguarda il ripristino della soffolta nel tratto che va dalla rotonda di Piazzale Magellano fino al canale dei Pescatori.
Una seconda misura consisterà, invece, nel ripascimento nel tratto di spiaggia che va dal canale dei Pescatori fino alla Rotonda. A partire dal 15 marzo entrerà, infatti, in azione la draga in grado di riversare a mare 180mila metri cubi di sabbia destinati a rimodellare il tratto di riviera sconvolto dall’avanzata delle correnti.
“Siamo intervenuti in tempi record per salvaguardare la Fontana dello Zodiaco e il trampolino del Kursaal che rappresentano due simboli storici di Ostia e del mare di Roma. Contemporaneamente – ha affermato l’Assessore ai lavori pubblici della Regione Lazio, Fabrizio Ghera che ha effettuato un sopralluogo sul Lido di Roma oggi, giovedì 27 febbraio – stiamo già pianificando interventi per i prossimi anni per mitigare l’impatto dell’erosione costiera in questo tratto ma anche lungo tutto il litorale laziale. Con queste opere confermiamo l’attenzione della Giunta per salvaguardare il mare di Ostia dall’erosione”.

E le macerie restano sulla spiaggia
La Regione Lazio e l’impresa che si sta occupando della posa della scogliera, hanno fatto il possibile ma il Comune di Roma è immobile. Stiamo parlando della necessità di rimuovere le macerie prodotte dal crollo delle cabine e delle strutture spazzate via dall’erosione. Gli operatori della ruspa hanno tolto il necessario per realizzare la scogliera ma, per rendere in qualche modo praticabile ciò che resta a riva, è necessario portare via calcinacci, pezzi di legno, impianti elettrici e idraulici, tubi di metallo e coperture plastiche.
Il Campidoglio ha chiesto un preventivo all’Ama che si impegnerebbe a rimuovere con una spesa di circa 1,2 milioni quelle macerie: un costo condizionato dal noleggio di specifici bracci meccanici da usare in riva al mare. La Regione Lazio si è offerta di collaborare, facendo da interlocutrice con l’impresa che sta posizionando la scogliera: in quel caso il costo sarebbe di poco superiore a 600mila euro.
Il Campidoglio non ha deciso e questa incertezza farà ritardare anche la seconda fase, quella del posizionamento di 190mila metri cubi di rena su quelle rive.
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