Incendio all’aeroporto di Ciampino, il georgiano torna libero: ecco perché

L'incendio nell'aeroporto di Ciampino

L’arresto e, dopo la convalida, la liberazione. E’ tornato subito in libertà Galaktion Akvazba, il 36enne georgiano arrestato mercoledì dalla polizia per avere con la irruzione nella torre di controllo dell’aeroporto di Ciampino provocato l’incendio che ha imposto per ore il blocco del traffico aereo.

Il georgiano si era infilato negli uffici della torre di controllo scatenando l’incendio

Il giudice, ieri mattina, durante il processo per direttissima a piazzale Clodio, ha convalidato l’arresto per incendio e dopo averne disposto la scarcerazione ne ha disposto la misura di divieto di dimora a Roma.

Cadute le accuse più gravi

Per Galaktion Akvazba, di professione ingegnere edile, sono cadute le accuse più gravi di attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Nella valutazione potrebbe aver avuto un ruolo il fatto che le fiamme non sarebbero state appiccate ma causate da un corto circuito successivo al danneggiamento da parte dell’uomo di alcuni macchinari, dopo aver avuto una colluttazione con due operatori della torre di controllo, uno dei quali rimasto ferito in maniera lieve.

Non ricordo nulla di quello che è successo – ha spiegato il georgiano nelle dichiarazioni spontanee in aula – Ricordo solo di essermi ritrovato in manette. Sono venuto in Italia solo per far visita a mia madre che vive a Pistoia. Stavo per ripartire”.

A seguire l’udienza anche il console della Georgia in Italia. Il processo è stato aggiornato al 2 aprile.

Il trentaseienne incensurato e di cui si stanno valutando eventuali disturbi psichici, è entrato in Italia il 2 febbraio con un visto turistico di 90 giorni.

A Firenze aveva appena ha avuto un controllo di routine che si era svolto regolarmente.

Il primo volo cancellato, il suo

Nella mattinata del 5 febbraio si sarebbe dovuto imbarcare sul volo Wizz Air delle 7.55 per Kutaisi, il primo cancellato nella giornata di caos.

Prima delle sette del mattino il georgiano si trova nel piazzale di fronte agli imbarchi dove vede un controllore di volo che entra in un locale: è diretto a una stanza vicina al salone di controllo dell’intero scalo. Il georgiano spinge alle spalle il tecnico e si infila nei locali, forse è disorientato, probabilmente crede di essere in ritardo per l’imbarco.

Il tecnico grida e le sue urla richiamano l’attenzione di un collega di Tecnosky, la società che si occupa della gestione degli impianti informatici per conto di Enav, collocata all’interno dell’altra sala di regia.

I due riescono a dare l’allarme. Scatta la segnalazione alla polizia. Il trentaseienne danneggia tutto ciò che si trova davanti, compresi alcuni dispositivi informatici, che interagiscono con gli operatori della torre di controllo. E’ allora che si scatena il principio di incendio con del fumo che si alza dalla torre di controllo, rendendo necessaria l’immediata evacuazione.

Punto interrogativo sulla sicurezza

A quel punto accorrono anche gli agenti. Il georgiano scappa ma viene fermato e ammanettato. La conseguenza: l’aeroporto resterà bloccato per quasi sei ore. Resta ora il punto interrogativo sulla sicurezza dello scalo.