Il caso della tragica morte di Riccardo Pica, il 16enne deceduto per arresto cardiaco alla Madonnetta, il 26 febbraio 2021 a seguito dell’inseguimento di un barbone, resterà per sempre senza un colpevole. Lo scorso 24 settembre 2024, presso la decima sezione del Tribunale di Roma, è stata pronunciata la sentenza di estinzione del reato.
Il Tribunale di Roma ha pronunciato la sentenza di estinzione del reato di omicidio colposo di Riccardo Pica
Riccardo Pica, perse la vita in circostanze drammatiche. Secondo l’accusa, Gheorghe Barbalata, che all’epoca dormiva all’interno delle strutture in degrado del Parco della Madonnetta, lo aveva minacciato con una barra di ferro, costringendolo a fuggire insieme a due amici, lungo via Bruno Molajoli.
Il terribile spavento provocato da questa aggressione, innescò un arresto cardiaco fatale nel 16enne, e così specificato come capo di imputazione: “Il decesso di Pica Riccardo, avvenuto per insufficienza cardiocircolatoria acuta irreversibile su base verosimilmente aritmica in portatore di lieve ipertrofia ventricolare sinistra e con dimensioni ridotte dei due rami coronarici di sinistra. Fatti commessi a Roma il 26 febbraio 2021”.
Le accuse
Per il decesso del 16enne, Barbalata venne accusato di aver portato con sé l’arma fuori dal proprio giaciglio, senza giustificato motivo; di aver inseguito su una bicicletta e minacciato Riccardo Pica e gli altri due ragazzi che erano con lui, con una barra di ferro, terrorizzandoli e facendoli fuggire; cosi cagionando l’omicidio colposo in modo non voluto, di Riccardo Pica.
Il processo e l’esito
Il processo a carico di Barbalata si è concluso tuttavia per motivi inaspettati. L’imputato è morto il 30 marzo 2024, e di conseguenza, il 24 settembre scorso, il Tribunale di Roma ha dichiarato l’estinzione del reato a causa del decesso.
La difesa di parte civile, rappresentata dall’Avv. Roberto Maiorana, si è costituita a nome della madre di Riccardo, Daniela Salustri, chiedendo il risarcimento dei danni, ma che in assenza di una condanna, è stato respinto.
La responsabilità istituzionale
“Da dove si concludeva l’accertamento giudiziale, che ha lasciato il reato di omicidio colposo senta un colpevole materiale – dichiara l’avvocato difensore della famiglia -, riteniamo vi sia comunque una responsabilità istituzionale. Perché – aggiunge l’Avv. Maiorana – erano stati denunciati in quel parco, precedenti episodi di aggressione da parte di senza fissa dimora che soggiornavano nella struttura in degrado, che era diventata terra di nessuno, più volte denunciate dall’associazione Salviamo il Parco della Madonnetta”